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La nuova leadership Usa e le relazioni transatlantiche

17/09/2010

Il nuovo corso di politica estera degli Stati Uniti ha prodotto un miglioramento delle relazioni transatlantiche. Al rilancio della leadership Usa sotto la presidenza Obama non ha però fatto riscontro un nuovo protagonismo europeo. L'Unione Europea si è mostrata su molte questioni di interesse transatlantico incapace di intraprendere azioni significative. Gli Stati Uniti hanno continuato a fissare l'agenda delle priorità strategiche che l‟Europa si è trovata poi a poter solo ratificare, rinunciando spesso a sviluppare o a far valere una visione strategica propria. Questo è vero per l'Afghanistan, la ripresa del processo di pace in Medio Oriente o le relazioni con la Russia. Su altri problemi, come la disputa sul nucleare iraniano, la convergenza transatlantica è stata invece anche il frutto di iniziative europee.
L'Ue ha provato ad esprimersi con un'unica voce anche sulle grandi questioni globali, come il rilancio dell‟economia internazionale e il contrasto al cambiamento climatico, ma con esiti alterni. Per quanto riguarda la ripresa economica, Stati Uniti ed Unione Europea hanno centrato alcuni obiettivi comuni, riuscendo ad uscire dal trend recessivo nel corso del 2009. L'Europa ha tuttavia insistito con scarso successo sulla necessità di una riscrittura globale delle regole della finanzia internazionale e faticato alquanto a trovare un accordo sui meccanismi di soccorso ai suoi membri più in difficoltà, in particolare la Grecia. Venendo alla lotta al riscaldamento globale, l'Ue ha espresso sì una posizione comune, ma non è stata in grado di tradurla in effettiva influenza alla conferenza Onu sul clima di Copenhagen.
Con il governo americano assorbito anche dalla risoluzione di problematiche interne e interessato a tessere rapporti con le nuove potenze emergenti – Cina e Russia in particolare – il rilancio delle relazioni transatlantiche non può che passare per una nuova politica europea. È indispensabile un più coerente punto di vista comune europeo su alcune questioni strategiche decisive, a cominciare dall'Afghanistan o l'Iran. Senza rinunciare a svolgere un ruolo globale, l'Ue dovrebbe però concentrarsi soprattutto su questioni che hanno un impatto diretto sulla sicurezza europea, come i rapporti con la Russia e il rafforzamento dei legami con i paesi dell‟ex spazio sovietico. Deve inoltre procedere senza esitazioni ad integrare i paesi con cui sono in piedi i negoziati d'adesione, Turchia inclusa. L'Ue deve infine raddoppiare gli sforzi per creare autentiche sinergie con la Nato in materia di sicurezza e difesa.

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