Europe’s Strategic Options in the Mediterranean
Il seminario“Europe’s Strategic Options in the Mediterranean”, organizzato dallo IAI in collaborazione con la Friedrich Ebert Stiftung – Italia, ha discusso delle più importanti sfide di sicurezza interna ed esterna della regione Sud del Mediterraneo e delle opzioni strategiche che l’Europa ha per affrontarle. La conferenza ha riunito esperti e rappresentanti istituzionali provenienti da diversi paesi membri UE, sviluppando la discussione su quattro tematiche principali.
La prima sessione è stata dedicata all'analisi della crisi libica e del conflitto siriano, focalizzando l'attenzione sulle dinamiche e le interazioni tra gli attori nazionali,regionali ed estra-regionali. In riferimento al contesto libico, è stata evidenziata la crescente situazione di stallo nella implementazione dell'accordo promosso dalle Nazioni Unite e le ulteriori tensioni emerse tra la parte occidentale e quella orientale del paese che potrebbero ulteriormente acutizzarsi a causa della mancanza di dialogo politico e del deterioramento della situazione socio-economica. La Libia è la più importante priorità italiana nel Sud del Mediterraneo, pertanto l’azione italiana dovrà svilupparsi su tre assi: (i) stabilizzazione politica del paese, che necessariamente dovrà affrontare il crescente malessere economico; (ii) lotta al terrorismo e (iii) gestione dei flussi migratori. Riguardo alla questione siriana i relatori si sono focalizzati, da un lato, sulla necessità della ripresa del dialogo USA-Russia al fine di rilanciare il processo di pace e, dall’altro lato, sulle difficoltà nell’includere gli attori regionali (Arabia Saudita e Iran in primis), al fine di creare un assetto regionale sostenibile.
Durante la seconda sessione è stata discussa la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo e le principali risposte e politiche messe in campo a livello nazionale. I partecipanti hanno dibattuto quella che è stata spesso descritta come la dicotomia tra gli aspetti umanitari e di sicurezza relativi alle migrazioni dal Medio oriente e dal Nord Africa. Le priorità e le proposte italiane e tedesche sono state presentate e discusse alla luce delle necessità comuni di esternalizzare la gestione dell'immigrazione e dei flussi migratori nel medio-lungo periodo.
Inviti alla cautela hanno preceduto la terza sessione, animata dal dibattito sull'estremismo e sul terrorismo nel Mediterraneo e in Europa. I fenomeni che sono stati discussi sotto queste etichette sono di diversa natura e andrebbero affrontati attraverso risposte politiche specifiche. Particolare attenzione è stata data all'analisi dei “foreign fighters”, tema che ha recentemente polarizzato il dibattito europeo. La discussione è poi proseguita con l’analisi della relazione tra islamofobia e terrorismo in Europa e dei rischi legati alla sovrastima di quest’ultimo fenomeno.
Infine, alla luce delle sfide discusse nelle sessioni precedenti, la quarta ha evidenziato e formulato alcune proposte concrete per promuovere un ruolo maggiormente attivo dell’Europa nell’area mediterranea. I partecipanti hanno effettuato una valutazione delle risposte dell'UE alle primavere arabe delineandone punti di forza e di debolezza. In conclusione, la discussione si è concentrata sul tema del rafforzamento della cooperazione tra l’Unione Europea e la NATO nella regione del Sud del Mediterraneo. Inoltre, sono stati analizzati in modo approfondito i casi della Tunisia e dell’Egitto che rappresentano due paesi di interesse strategico per l'Europa sotto diversi punti di vista. Il dibattito tra i partecipanti si è concentrato sulle azioni specifiche dovranno essere intraprese nei confronti di questi due paesi.