Forze Armate e innovazione tecnologica nel programma Forza NEC
Il 4 giugno 2015 è stato presentato il Quaderno IAI “Innovazione tecnologica e difesa: Forza NEC nel quadro euro-atlantico”, dove Forza NEC è il programma intrapreso dall’Esercito Italiano per sviluppare proprie capacità militari “netcentriche”. Con il termine NEC (Network Enabled Capabilities) si intende l’interazione digitale di diversi elementi delle forze armate in un’unica rete, tale da permettere una superiorità strategica. Il Quaderno ha analizzato il rapporto tra Information Communication Technology (ICT) e le forze armate di diversi paesi: Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania.
Il Vicepresidente IAI, Generale Vincenzo Camporini, ha moderato la conferenza, aperta con una presentazione dei punti principali del Quaderno da parte di Alessandro Marrone, Responsabile di Ricerca del Programma Sicurezza e Difesa IAI. Hanno preso parte al convegno il Presidente dell’Associazione italiana industrie aerospazio, sicurezza e difesa, Onorevole Guido Crosetto, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Danilo Errico, l’Amministratore Delegato di Finmeccanica Mauro Moretti, ed il Generale Enzo Stefanini, Segretario Generale Difesa e Direttore Nazionale Armamenti. A chiudere il panel è intervenuto il Presidente della Commissione Difesa del Senato, Senatore Nicola Latorre.
Scopo della conferenza, oltre alla discussione del Quaderno, è come da tradizione IAI l’ampliamento del dibatto sul ruolo delle Forze Armate italiane in un contesto internazionale di sicurezza in continuo cambiamento. Il quadro strategico impone maggiore cooperazione a livello internazionale e soprattutto europeo. Il dibattito per tanto ha toccato le principali problematiche italiane legate a politica della difesa e relativo bilancio, industria, ed opinione pubblica, senza tralasciare la dimensione esterna, europea ed atlantica.
Per quanto riguarda l’Italia, gli sforzi per la digitalizzazione ed interconnessione di equipaggiamenti militari incontrano numerose sfide, tra cui quella legata alle limitate ed incerte risorse per la difesa, con frequenti tagli al bilancio. Diversi relatori hanno notato come il programma Forza NEC sia indubbiamente complesso, e abbia affrontato notevoli problematiche soprattutto nella fase iniziale, ma al tempo stesso come la fase di Concept Development and Experimentation abbia raggiunto circa il 65% degli obiettivi prefissati – un buon risultato considerando le difficoltà del programma di procurement.
Altro punto discusso riguarda la promozione con Forza NEC di un più stretto dialogo tra industria e mondo militare. Tale “partnership” è uno dei punti chiave anche del recente Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa, che propone una pianificazione più chiara e concreta degli investimenti pubblici in procurement tramite una Strategia Industriale e Tecnologica. La condivisione degli obiettivi tra industria e Difesa rappresenta una buona base di partenza per il successo del programma ma resta fondamentale garantire la pianificazione certa degli investimenti. Per far ciò, è necessario trasferire questa consapevolezza ed in generale una cultura della sicurezza in un contesto più ampio, informando l’opinione pubblica sulla politica di difesa italiana ed i relativi costi.
Per quanto concerne invece la dimensione esterna, l’analisi del programma Forza NEC evidenzia come al giorno d’oggi l’interoperabilità delle tecnologie usate dalle forze armate dei Paesi alleati sia imprescindibile. Le grandi potenze militari, come gli USA, gestiscono assetti e tecnologie in maniera unitaria. Tale condivisione manca a livello europeo e a livello NATO. Forza NEC offre una opportunità per una maggiore integrazione al riguardo, con la possibilità per gli Stati Membri UE/NATO di condividere intenti e requisiti al fine di sviluppare eccellenze tecnologiche comuni. Tale prospettiva importante si scontra con le individualità e gli egoismi nazionali, e delle singole forze armate nei vari Paesi. Senza condivisione sarà però difficile mantenere in Europa superiorità strategica e supremazia tecnologia.
Infine, è stato sottolineato che l’utilizzo dell’ICT non è e non può diventare la soluzione ad ogni conflitto. Piuttosto la tecnologia rappresenta la condizione necessaria, ma non sufficiente, per mantenere e incrementare l’efficacia dell’Esercito Italiano ed in generale delle Forze Aramte. In questo momento l’Italia ha l’esigenza di muoversi come “sistema Paese”, poiché anche il cambiamento del paradigma di sicurezza impone alle istituzioni e al settore privato una partnership nuova rispetto al passato.