Il settore del gas nella strategia energetica nazionale
A pochi giorni dalla firma del Memorandum d'Intesa tra i governi italiano, albanese e greco a sostegno della realizzazione della Trans Adriatic Pipeline (TAP), e a ridosso della presentazione della nuova Strategia Energetica Nazionale da parte del governo Monti, lo IAI ha organizzato un seminario a porte chiuse con l'obiettivo di analizzare il ruolo del gas naturale per il futuro energetico del paese.
Tra i principali temi discussi durante l’incontro, i rapporti con i fornitori esteri e la necessità di riformare la natura dei contratti take or pay, i rischi legati alla sicurezza degli approvvigionamenti e le prospettive di diversificazione – in primis attraverso la realizzazione del Corridoio Sud, la centralità dell’integrazione italiana nel mercato europeo e il ruolo del paese come hub del gas, l’urgenza di migliorare i processi di governance internazionale - non solo a livello europeo - ma anche verso mercati prossimi come quello nordafricano e dei balcani occidentali.
I lavori sono stati aperti dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, che ha presentato i punti salienti della Strategia. Dopo aver enunciato i quattro obiettivi chiave per l’Italia, De Vincenti ha presentato le sette priorità d’azione contenute nel documento che a breve verrà sottoposto a consultazione pubblica. Sottolineando come l’accesso a forme di energia competitive sia uno degli elementi chiave per garantire all’Italia lo status di grande paese manifatturiero d’Europa, il Sottosegretario ha richiamato l’esigenza di ridurre i differenziali di prezzo di gas ed energia elettrica. La separazione tra Eni e Snam messa in atto dal governo è il primo, fondamentale, passo verso questo obiettivo.
Il Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, Guido Bortoni, ha sottolineato la necessità di una maggiore integrazione dell’Italia nel mercato del gas europeo, elemento essenziale per ottenere maggiore concorrenza e un livellamento verso il basso dei prezzi applicati su base nazionale. L’analisi del Presidente si è poi focalizzata sulla natura degli attuali contratti internazionali di fornitura, basati sulla clausola take or pay e indicizzati al prezzo del petrolio, e sulla possibilità di creare un mercato spot in Italia. Il dibattito sui take or pay si è successivamente accesso con gli interventi di Paolo Culicchi del Consorzio Gas Intensve, Francesco Giorgianni di Enel, Paolo Luca Ghislandi di Aiget e Alessandro Ortis, ex Presidente dell’Autorità. L’On. Federico Testa ha sintetizzato le differenti posizioni invocando un’attenta attività di analisi dei costi e dei benefici del modello attuale, che miri a raggiungere una giusta combinazione tra la sicurezza garantita da contratti a lungo termine e la competitività del prezzo sui mercati spot.
Il Sottosegretario all’Ambiente Tullio Fanelli ha invece fatto chiarezza sul concetto di hub del gas, quel posto fisico dove chiunque sia intenzionato a comprare del gas abbia la certezza di trovare e ottenere sempre i volumi richiesti ad un prezzo competitivo. La realizzazione di un hub efficiente, ha sottolineato Fanelli, richiede quindi investimenti necessari a garantire un’overcapacity strutturale e la ridondanza di infrastrutture di trasporto e stoccaggio. L’importanza di uno sviluppo infrastrutturale, questa volta in un contesto più europeo, è stata evidenziata anche da Clare Poletti dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas. In questa prospettiva, come sottolineato da Nicolò Sartori dello IAI, lo sviluppo del Corridoio Sud rappresenta un’importante sfida strategica sia per rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti italiani, sia per accrescere in modo significativo i volumi disponibili sul mercato interno.
Daniele Bianchi di BP, operatore del consorzio Shah Deniz, ha rimarcato come il gas proveniente dall’Azerbaijan consentirebbe all’Italia di ridurre i costi dell’energia e integrare il paese al mercato europeo. Dello stesso avviso Alessandro Busacca, Direttore Centrale per le questioni globali e i processi G8/G20, che non ha mancato di sottolineare il supporto del Ministero Affari Esteri al progetto TAP suggellato dalla firma del Memorandum di New York. Il supporto del Ministero è stato riconosciuto con soddisfazione da Kietjl Tungland, Manager Director di TAP, che ha definito l’accordo un passaggio politico chiave per garantire la credibilità del progetto di fronte al governo azero e al consorzio di Shah Deniz. Sulla questione è intervenuto infine Edoardo Zanchini di Legambiente, che ha espresso il proprio favore nei confronti dell’apertura di nuove rotte di approvvigionamento, soprattutto come alternativa alle attività di trivellazione dei fondali italiani previste dalla Strategia.
Infine Marco Margheri di Edison ha sottolineato come l’integrazione italiana nel mercato europeo del gas non possa prescindere dal miglioramento dei processi di governance tra le autorità dei diversi stati nazionali, chiamando l’Italia a svolgere un ruolo di promozione della governance non solo in ambito UE, ma anche verso mercati prossimi come quello nordafricano e dei balcani occidentali.