La strategia globale dell’Ue per la politica estera e di sicurezza
Si è tenuta il 21 settembre 2016, a Torino presso l’Archivio di Stato, la conferenza, organizzata insieme al programma International Affairs della Compagnia di San Paolo e in collaborazione con il Centro Studi sul Federalismo (Csf) di Torino, sulla nuova Strategia globale dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza (Eugs) presentata al Consiglio europeo lo scorso 28 giugno dall’Alto rappresentante dell’Ue Federica Mogherini.
Il nuovo documento strategico è frutto di un lavoro di consultazione durato quasi due anni che ha coinvolto gli Stati membri e le istituzioni dell’Ue, ma anche tutta la comunità che si occupa di politica estera: università, think-tank, fondazioni, Ong, associazioni d’impresa, sindacati ed istituzioni religiose.
Al dibattito hanno partecipato tre dei principali estensori della Eugs: Nathalie Tocci (special advisor dell’Alto rappresentante Mogherini e Vicedirettore dell’Istituto Affari Internazionali (IAI) di Roma), Antonio Missiroli (Direttore, European Union Institute for Security Studies (EUISS), Parigi), e Alfredo Conte (Capo, Divisione per la Pianificazione Strategica, Servizio Europeo per l'Azione Esterna (Seae), Bruxelles), che hanno prima di tutto spiegato le ragioni dell’esercizio.
Il mondo è cambiato rispetto al 2003 – anno della prima Strategia di sicurezza europea – diventando sempre più complesso, conflittuale ed interconnesso. Sono così anche cambiate le esigenze e gli interessi dei cittadini europei, in primis quelle riguardanti la loro sicurezza. La nuova strategia prova ad interpretare questo nuovo contesto adottando un approccio che è stato definito “principled pragmatism” basato su: il rispetto dei valori democratici da parte dell’Ue e dei suoi Stati membri prima ancora che sulla loro promozione; una più flessibile interazione coi partner internazionali a seconda dei diversi contesti; e un rilancio attivo del multilateralismo che consenta all’Europa di dispiegare appieno il suo ruolo sulla scena internazionale. Uno dei temi centrali della Eugs è quello di una maggior integrazione dei paesi europei nel settore della sicurezza e della difesa. Un obiettivo rilanciato con forza anche al vertice di Bratislava, dove è emersa una convergenza di visioni tra i governi europei, che dovrà trovare riscontro nei prossimi mesi in un piano concreto di attuazione della strategia.
L’obiettivo nei prossimi anni – hanno specificato i relatori – non è un esercito europeo, ma la creazione di strutture europee ed iniziative congiunte tra gruppi di stati per garantire maggiore sicurezza ai cittadini europei e accrescere l’autonomia strategica da altri attori internazionali come NATO e USA.