A new balance of power in Europe? How the European elections will shape Italy and the EU
Le recenti elezioni per il Parlamento europeo hanno ridefinito il panorama politico nell’UE. Per quanto ridimensionata, la tradizionale maggioranza formata da forze politiche europeiste è stata confermata, e Ursula von der Leyen punterà ora a un secondo mandato. Tuttavia, i partiti di estrema destra hanno guadagnato terreno nei principali Stati membri dell’UE come Francia, Germania e Italia, mettendo in discussione i consolidati equilibri di potere all’interno dell’UE.
Il voto è avvenuto al termine di 5 anni di legislatura caratterizzati da shock strutturali come la pandemia e l’aggressione russa contro l’Ucraina. L’UE è stata in grado di rispondere alle nuove sfide con soluzioni innovative e la Commissione europea guidata da von der Leyen si è maggiormente politicizzata, diventando un’istituzione familiare per molti cittadini europei e rendendo il dibattito relativo alla nuova maggioranza nel Parlamento europeo ancora più pressante rispetto al passato. Ciononostante, ancora una volta il voto di giugno è stato principalmente determinato da questioni interne. In diversi paesi, compresa l’Italia, le elezioni europee sono state interpretate come un test per la forza elettorale dei partiti. Le grandi questioni europee come il Green Deal o l’assistenza militare all’Ucraina sono state generalmente legate alle dinamiche politiche nazionali. In Italia, in particolare, la campagna elettorale è stata dominata dal tentativo dei partiti politici – sia di governo che di opposizione – di valutare la propria posizione nell’ambito di quelle che sono state principalmente interpretate come elezioni di metà mandato.
Alla luce di queste dinamiche, durante il workshop saranno discussi i risultati elettorali e le principali tendenze che hanno dominato la campagna elettorale, prendendo in esame le loro implicazioni a livello nazionale ed europeo. Nella prima sessione, esperti e ricercatori esamineranno la campagna elettorale in Italia e i risultati del voto, concentrandosi sul ruolo dell’Italia nella futura struttura istituzionale dell’UE. Nella seconda sessione, le elezioni saranno analizzate in chiave comparativa, allargando lo sguardo ad altri Stati membri come Francia, Germania, Polonia e Paesi Bassi.