Velivoli da combattimento senza pilota, intelligenza artificiale e futuro della difesa
Il conflitto in Ucraina ha segnato una svolta nell’utilizzo di droni in un conflitto su larga scala tra forze convenzionali di grandezza e capacità comparabili. I droni aerei di oggi sono stati generalmente concepiti per operare in situazioni di guerra asimmetrica e in assenza di sistemi avanzati di difesa aerea nemici. Tuttavia, scenari di combattimento ad alta intensità contro avversari tecnologicamente avanzati richiedono l’utilizzo di sistemi di nuova generazione sempre più sofisticati. Le principali potenze militari, da Cina e USA fino ai Paesi europei, stanno dunque puntando allo sviluppo di velivoli da combattimento senza pilota, o uncrewed combat air systems (UCAS), da integrare in operazioni aeree dove sistemi senza pilota collaboreranno con velivoli da combattimento pilotati per aumentarne l’efficacia. Lo sviluppo di nuovi UCAS è legato inestricabilmente allo sviluppo di capacità avanzate in diversi campi strategici inclusa l’intelligenza artificiale, sia per poter operare in ambienti dove le comunicazioni wireless sono disturbate o interrotte, ma anche per processare un’enorme mole di dati in tempo reale. Per l’Italia e l’Europa le sfide, ma anche le opportunità, a livello industriale, tecnologico e operativo sono molteplici.
Questi temi sono al centro di uno studio IAI che verrà presentato in anteprima alla conferenza del 21 novembre. Ne discuteranno autorevoli rappresentanti delle Forze Armate, dell’industria e delle istituzioni.
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Pubblicazione11/12/2023
Above and Beyond: State of the Art of Uncrewed Combat Aerial Systems and Future Perspectives
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