EU Approach to Gender Equality in the Southern and Eastern Mediterranean Region
Il quadro giuridico e politico dell’Unione europea rispecchia il suo forte impegno a promuovere l’uguaglianza di genere. Dialogo politico, integrazione della dimensione di genere e programmazione mirata sono alcuni degli strumenti utilizzati dall’Ue nei “paesi partner”. Il modo in cui l’Ue affronta la parità di genere all’interno (in Europa) è molto diverso rispetto a quello usato all’esterno (paesi partner e aiuti), che non riflette solo un approccio economico e politico “dominante”, ma suggerisce anche come sia l’Ue a stabilire l’agenda di genere dei suoi partner in loro vece. I risultati del presente studio dimostrano come l’approccio Ue alla parità di genere non riesca ad essere realmente trasformativo, in modo da permettere alle donne di realizzare il loro “potere all’interno” rivendicando i propri diritti. Il sostegno Ue alla parità di genere nei paesi terzi si basa inoltre su progetti a breve termine incentrati su “tendenze” determinate dalla comunità internazionale e/o sulle priorità dell’Ue per tali paesi, che mina la sostanza delle agende internazionali e dell’Ue. In svariate occasioni i risultati mostrano come le consultazioni sulle priorità locali non siano abbastanza inclusive e si basino sempre sulle stesse organizzazioni “favorite”. Il contributo Ue alla promozione della parità di genere è stato definito insufficiente, incoerente e poco reattivo. I risultati del progetto MEDRESET indicano come l’uguaglianza di genere non sia stata trattata in modo sistematico o efficace in vari settori – agricoltura, migrazione, industria ed energia. Appare con straordinaria evidenza un divario tra l’attenzione dell’Ue, da un lato, e dall’altro le priorità locali e le specifiche esigenze di genere, inclusi i bisogni socio-economici delle donne. Il ruolo dell’Ue nel realizzare la parità di genere e i diritti umani è stato in parte conflittuale, in particolare dopo la primavera araba. In Medio Oriente e Nord Africa l’Ue ha privilegiato i propri interessi e la sicurezza (influenze e poteri nascosti) rispetto ai diritti umani e alla parità di genere. Gli studi MEDRESET concordano sul fatto che l’Ue dovrebbe “adottare una posizione più critica riguardo alle violazioni dei diritti umani, compresi quelli delle donne”.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, aprile 2019, 19 p. -
In:
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Numero
Policy Paper 9
Introduction
1. Methodology
2. Conceptual Framework
Gender Equality in SEM Countries: Overview
3. Framing Gender Equality: Substance, Instruments and Actors
Gender Equality Framework: Substance
Human Rights Approach vs. a Needs Approach
Gender Equality within EU Policies and Programmes
EU Gender Equality Priorities
Level of Gender Responsiveness in Policies and Programming
Perceptions about EU Commitment to Gender Equality and Human Rights
4. Effectiveness of EU Instruments for Promoting Gender Equality
EU Gender Equality Approaches
Policy and Political Dialogue
Gender Mainstreaming
Directed Gender Equality Programming
Predetermined Scope and Defined Power
Needs Assessments, Meeting Local Needs and Addressing Inequalities
Complicated Bureaucratic Procedures
EU Partnering Actors
Characterizing Actors
Inclusiveness
Conclusion
Recommendations
References