How to Build a Fair and Thriving Europe
Cinque sono le priorità per un’Europa più equa e più competitiva: il mercato unico; l’unione bancaria; gli accordi commerciali con gli Usa; investimenti in ricerca e sviluppo, una legislazione sul lavoro più snella. Lo dice il premier finlandese Jyrki Katainen.
In visita a Roma per incontrare il collega italiano Enrico Letta, con cui ha discusso della tragedia di Lampedusa e di un rafforzamento di Frontex, il capo del governo finlandese è stato protagonista di una conferenza organizzata dallo IAI e dall’Ambasciata di Finlandia sui temi della competitività e della credibilità dell’Ue.
Ad ascoltarlo, anche l’ex premier Mario Monti e l’ex ministro degli esteri Franco Frattini. Katainen ha indicato quelli che, a suo avviso, sono i maggiori problemi dell’Unione europea, dalla disoccupazione giovanile alle centinaia di migliaia di imprese costrette a chiudere, ma anche il dilagare del populismo che in molti Paesi mette in discussione le fondamenta stesse dell’integrazione, cavalcando l’onda di una percezione negativa dell’Ue. Katainen si è quindi concentrato sulle sue cinque priorità fondamentali:
- analizzare le potenzialità del mercato unico e rimuovere le barriere che ancora ne ostacolano il pieno funzionamento
- trarre benefici dagli accordi commerciali che vengono negoziati con gli Usa e con altri Paesi-chiave dell’economia mondiale
- realizzare il progetto dell’Unione bancaria
- sfruttare le potenzialità che l’Ue ha nel settore della ricerca e dell’energia attraverso una dose più massiccia di investimenti
- snellire la legislazione su lavoro e renderla più trasparente.
Da un lato il premier si è dunque pronunciato a favore di un’integrazione e una collaborazione più giuste fra gli Stati, di una forte solidarietà internazionale in un periodo in cui all’Unione europea serve maggiore coesione per uscire dalla crisi più forte di prima. Dall’altro si è però detto contrario a un ulteriore rafforzamento della governance economica europea, e anche ad avviare una riforma dei trattati che non sia mirata e circoscritta a obiettivi specifici; ed è stato estremamente cauto sull’ ‘ipotesi Monti’ di considerare gli investimenti fuori dal computo della soglia del 3% nel rapporto deficit/pil.
A parere di Katainen, basterebbe fare funzionare gli istituti già esistenti, come Frontex in tema di migrazioni, o condurre in porto il progetto dell’Unione bancaria, o applicare le regole già esistenti, per migliorare la coesione, la competitività e la credibilità europee.
Su questo punto, è intervenuto il senatore Monti, che ha rilevato la necessità di una maggiore flessibilità sulla soglia del 3%, sulla percezione d’iniquità nei rapporti nord-sud nell’Ue e sull’importanza di interventi correttivi in vista delle elezioni europee 2014, per evitare un’avanzata dell’euroscetticismo. Il premier finlandese ha avuto parole di apprezzamento per la riforma delle pensioni varata dal governo Monti -“Noi dobbiamo ancora farla”, ha detto- e ha condiviso il rischio di una marea euro-scettica, ma ha tenuto il punto su 3% e investimenti.
L’ex ministro degli Esteri Frattini, invece, ha richiamato l’attenzione sui confini dell’Ue, specie a Sud, dove le condizioni d’instabilità richiedono un approccio strategico da parte europea. E un giornalista, Gianfranco Nitti, dell’Associazione della Stampa estera in Italia, ha cercato, senza successo, di carpire a Katainen il segreto della tripla A, che, nell’Eurozona, accomuna la Finlandia solo a Germania, Lussemburgo e Olanda.
La conferenza del premier finlandese è stata introdotta dal presidente dell’Istituto Affari Internazionali, ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, mentre il vice direttore Nathalie Tocci ha moderato il dibattito Nel presentare l’ospite, l’ambasciatore Nelli Feroci ha evidenziato l’esperienza politica di Katainen che, nonostante la giovane età (41 anni), dal 2011 è a capo di una coalizione di governo che riunisce sei partiti, dopo essere già stato ministro delle finanze.
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