Differentiated Cooperation in European Foreign Policy: The Challenge of Coherence
Questo studio affronta la questione centrale dell’interazione tra i formati di cooperazione differenziata nella politica estera europea, per lo più informali, e la politica estera dell’Ue. Fornisce una panoramica dei meccanismi basati sul Trattato che consentono la differenziazione nella politica estera dell’Ue e valuta il motivo per cui tali accordi sono stati a malapena utilizzati. Descrive quindi come gli Stati membri dell’Ue operano attraverso meccanismi flessibili e applica questo approccio analitico a due casi-studio relativi a importanti aspetti della politica estera europea: i Balcani occidentali e il processo di pace in Medio Oriente. Lo studio rileva che per far progredire l’agenda di politica estera dell’Ue è fondamentale la coerenza tra le iniziative dei vari gruppi di Stati membri da un lato e le decisioni e gli obiettivi dell’Ue dall’altro. Constata che i fattori chiave per una differenziazione che promuova efficacemente la politica estera dell’Ue sono la disponibilità degli Stati membri dell’Ue di lasciare che alcuni di loro svolgano un ruolo guida per raggiungere obiettivi ampiamente condivisi, la presenza di posizioni e strumenti dell’Ue consolidati, il ruolo delle potenze terze e il coinvolgimento delle istituzioni Ue in accordi di cooperazione differenziata.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, agosto 2020, 23 p. -
In:
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Numero
Policy Paper 5
Introduction
1. Treaty-based arrangements for differentiation in EU foreign policy
2. Differentiated cooperation by other means
3. The Western Balkans: Broad convergence amidst differentiation
3.1 Ad hoc and contact groups
3.2 Multinational initiatives
3.3 Regional groups
3.4 Implications for EU foreign policy
4. The Middle East Peace Process: Differentiation mirroring divisions
4.1 Regional groups
4.2 Ad hoc groups and lead countries
4.3 Implications for EU foreign policy
Conclusion
References