Multipolarismo competitivo, problemi economici e dinamiche interne: Tunisia e Algeria tra resilienza e fragilità
Nel 2011 Tunisia e Algeria hanno vissuto esperienze di instabilità politica agli antipodi. La Tunisia ha conosciuto il rapido collasso del regime di Zine Abidine Ben Ali. L’Algeria è riuscita a evitare lo stesso destino di molti altri paesi della regione in quegli anni grazie all’effetto congiunto delle politiche di redistribuzione della ricchezza immediatamente implementate dal regime di Abdelaziz Bouteflika e dell’eredità psicologica del cosiddetto “decennio nero”. Dieci anni dopo entrambi i paesi si trovano di nuovo dinanzi a sfide politiche, economiche e sociali che possono minarne le fondamenta. In questo quadro strutturalmente difficile vi sono però anche fattori che rafforzano la resilienza di tali paesi dinanzi alle violente scosse politiche causate da sommovimenti interni e da dinamiche sempre più volatili in una regione in cui caos e incertezza sono stati rafforzati dal “multilateralismo competitivo” e dal “cigno nero” (black swan) rappresentato dalla pandemia del Covid-19.
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Dati bibliografici
Roma, Nuova Cultura, ottobre 2020, 47 p. -
In:
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Numero
21 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-3365-347-1
Introduzione, p. 7-8
Visione d’insieme: fattori di resilienza e fattori di fragilità, p. 9-11
1. Partner storico, partner in declino? L’Ue, l’Algeria e la Tunisia, di Daniela Huber, p. 13-17
2. L’impatto della geopolitica regionale su Algeria e Tunisia: multipolarismo competitivo e “black swans”, di Silvia Colombo, p. 19-25
3. Algeria: tra tentazioni esterne e bracci di ferro interni, di Francesca Caruso, p. 27-31
4. La Tunisia in balia della geopolitica regionale: riflessi interni, di Dario Cristiani, p. 33-38
Conclusioni, p. 39-42
Riferimenti, p. 43-47
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