L’Italia e la dissoluzione della ex Jugoslavia
Nel 2006 la Commissione Internazionale per i Balcani, presieduta dall'ex Primo Ministro italiano Giuliano Amato, sottolineava l’impegno senza precedenti della comunità internazionale e dell'Unione europea nei territori dell’ex-Jugoslavia perché tutti i paesi della regione potessero ambire a pace e prosperità e diventante al più presto membri dell'Unione europea. Sono passati trent’anni esatti dall’inizio della dissoluzione della ex-Jugoslavia il 25 giungo 1991 e oltre vent’anni dai bombardamenti NATO della Serbia nel 1999, che misero fine alle guerre jugoslave. Eppure, questi auspici non si sono ancora pienamente realizzati per la maggior parte degli stati successori dell’ex Federazione jugoslava. Con l’eccezione della Slovenia e della Croazia (entrate nell’UE rispettivamente nel 2004 e 2013), gli altri paesi della regione rimangono separati dal resto dell’Europa e appaiono ancora legati, per molti aspetti, ai problemi irrisolti ereditati dagli anni ’90.
In questo contesto, la mostra del MAXXI, Più grande di me. Voci eroiche dalla ex Jugoslavia, offre l’occasione per un incontro nel quale discutere il rapporto dell’Italia con l’ex-Jugoslavia e con quelle vicende che hanno portato alla dissoluzione della ex Federazione jugoslava. Che ruolo ha giocato il nostro paese in quegli anni così drammatici? Ha contribuito l’Italia alla fine dei conflitti e all’apertura di una prospettiva di integrazione europea per tutti i paesi della regione?
L’evento è organizzato in collaborazione con il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Photocredit: ph. Musacchio, Ianniello&Pasqualini, Courtesy Fondazione MAXXI