Sistemi di combattimento navali: sviluppi e sfide
L’accelerazione del livello di innovazione tecnologica concerne anche il dominio marittimo: le principali marine di tutto il mondo sono chiamate a fare i conti con tecnologie emergenti e dirompenti. Alcuni dei più recenti avanzamenti in materia di sistemi navali di combattimento hanno difatti riguardato un numero considerevole di capacità chiave, tra cui sistemi senza pilota, tecnologia quantistica, missili ipersonici e convenzionali, armi a energia diretta. In più, nuove competizioni geopolitiche si stanno sempre più manifestando anche nei mari globali. La Russia e la Cina hanno orientato i propri investimenti verso lo sviluppo di capacità volte a ingaggiare navi nemiche su un più ampio raggio, così come alla messa fuori uso di infrastrutture operative avversarie. La marina statunitense (US Navy) sta tentando di trasformarsi in una forza dotata di un maggior numero di veicoli – navi, aerei e sottomarini, sia con che senza equipaggio – di piccole dimensioni. In Europa, la marina francese (Marine Nationale) deve destreggiarsi tra il bisogno di innovazione tecnologica, i limiti di una flotta impegnata su area geografica troppo estesa e i costi di gestione di un deterrente nucleare indipendente. Dinanzi a vincoli analoghi, il Regno Unito sta invece tentando di cogliere le opportunità derivanti da flessibilità e letalità. La marina tedesca, dal canto suo, potrebbe non beneficiare del recente aumento del bilancio della difesa nazionale. L’Italia ha intrapreso un importante processo di modernizzazione, volto a rafforzare le proprie capacità sia in termini di guerra navale ad alta intensità che di power projection (proiezione di potere).
Questa sintesi presenta i principali risultati dello studio “Naval Combat Systems: Developments and Challenges”, curato da Alessandro Marrone e Elio Calcagno e pubblicato nella collana Documenti IAI.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, marzo 2023, 22 p. -
In:
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Numero
23|05
1. L’importanza strategica dei sistemi di combattimento navale
2. Strategie e scelte e dei principali attori globali
2.1 L’approccio di Russia e Cina al combattimento navale
2.2 Stati Uniti: affrontare la marina cinese
2.3 Francia: una flotta distribuita fino all’Indo-Pacifico
2.4 Germania: un ruolo secondario per la marina nella Bundeswehr
2.5 Italia: una forza bilanciata e in evoluzione
2.6 Regno Unito: flessibilità e letalità con numeri ridotti
2.7 Un ruolo di supporto per l’Unione europea
3. Dieci elementi chiave per l’Italia
3.1 Maggiori capacità ad alta intensità in una Marina bilanciata
3.2 Multi-dominio cum grano salis
3.3 L’equilibrio tra numero di navi e sistemi
3.4 Modularità pragmatica
3.5 Un approccio rinnovato ai sistemi di combattimento navale
3.6 Una rotta smart verso l’innovazione tecnologica
3.7 La via italiana all’automazione e agli Uxv
3.8 Un focus sull’ambiente subacqueo
3.9 La rilevanza strategica di un gruppo navale munito di portaerei
3.10 L’effetto moltiplicatore della cooperazione internazionale
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