The Southern Gas Corridor: Europe's Lifeline?
La crisi in Ucraina ha portato alla ribalta la questione della sicurezza energetica europea, e insieme a questa il corridoio meridionale del gas. La crisi è tutt'altro che terminata, ma è già chiaro che influirà sulle prospettive e la natura stessa delle relazioni della Russia con l'Unione europea e gli Stati Uniti. Con il mutare dello scenario strategico aumenta la preoccupazione europea per il comportamento della Russia e la sua affidabilità come paese fornitore di energia - soprattutto gas naturale - e ciò accrescerà ulteriormente l'importanza delle fonti alternative. L'Europa sta ripensando tutta la sua strategia di sicurezza energetica, della quale il corridoio meridionale del gas può e deve essere una componente fondamentale, il cui futuro dovrebbe essere preso fattivamente in considerazione. Non rappresenta certo una soluzione a breve, ma nel medio periodo il corridoio potrebbe diventare una delle principali fonti di approvvigionamento per l'Europa. Per accelerarne lo sviluppo l'Ue dovrebbe impegnarsi con risorse ed un'efficace diplomazia energetica.
Versione rivista di un paper presentato al seminario su "Azerbaijan and the Southern Gas Corridor: A Transatlantic Perspective", Roma, 18 dicembre 2013. Documento prodotto nell'ambito del progetto "Azerbaijan, Caucasus and the EU: Towards Close Cooperation?", aprile 2014.
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Dati bibliografici
Roma, Istituto affari internazionali, aprile 2014, 10 p. -
Numero
14|07 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-98650-12-5
1. Strategic context
2. The strategic rationale of the Southern Gas Corridor
3. The Southern Gas Corridor: from the inception to FID
4. From a commercial to a strategic gas corridor
5. Southern Gas Corridor: no silver bullet
Conclusions
Tema
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