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On Power and Norms: Libya, Syria, and the Responsibility to Protect

Autori:
25/04/2014

Dal punto di vista normativo i conflitti in Libia e in Siria possono essere letti come il momento di inflessione dell’ordine normativo liberale sperimentato e diffuso dall'"Occidente", mentre acquista terreno la tradizionale riluttanza del "resto del mondo". L'intervento in Libia appare come l'ultima fiammata di un ordine liberale occidentale, e il conflitto in Siria il primo segnale di un mondo policentrico post-liberale. Eppure i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) hanno tutti appoggiato, seppur con diversi toni, l'imperativo di fermare lo spargimento di sangue e proteggere i civili sia in Libia sia in Siria. Inoltre non vi è stato alcun consenso su un intervento in Siria nella stessa Europa e negli Stati Uniti. Che cosa ci dicono le vicende in Libia e Siria riguardo all'evoluzione delle norme a livello globale quando sono in gioco concetti chiave quali la protezione dei civili, l'intervento e la sovranità nazionale? A prima vista le crisi in Libia e Siria suggeriscono un'inversione di tendenza nel sistema internazionale tra "Occidente" e "resto del mondo". Questo studio sostiene invece che un'analisi del potere, puntuale e sfaccettata, rivela come i paesi occidentali e ugualmente i Brics abbiano giocato un ruolo cruciale nel determinare la risposta internazionale complessiva in entrambe le crisi. Con il loro ruolo, tutti i principali attori internazionali coinvolti hanno contribuito al continuo dialogo normativo globale su quando e come rispondere alle atrocità di massa, con probabili implicazioni a lungo termine per la dottrina della responsabilità di proteggere.

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