The Challenges in Creating a Transatlantic Area of Freedom, Security and Justice
Il 15 marzo 2012, presso la biblioteca dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), Andrew Byrne, ricercatore dell’Istituto nell’ambito del progetto EXACT dell’Università di Colonia, ha tenuto un seminario sulla questione emergente della cooperazione tra Unione Europea e Stati Uniti in materia di sicurezza nazionale e cooperazione anti-terrorismo. Il seminario, introdotto da Michele Comelli, responsabile di ricerca dello IAI, ha visto la presentazione del paper di Bryne, “Building the Transatlantic Area of Freedom, Security and Justice. The Case of the Passenger Name Record Agreements”, cui è seguita una sessione di domande e risposte.
Il documento presentato da Byrne, ha analizzato, il difficile cammino dell’accordo “Passenger Name Record” (PNR), che regola lo scambio e la condivisione dei dati dei passeggeri in volo da, verso ed attraverso gli Stati Uniti, in seguito agli attentati terroristici del settembre 2001. Dopo aver delineato le principali tappe che hanno portato alla situazione attuale, Byrne si è concentrato sulle difficoltà che l’accordo tra Stati Uniti ed Unione europea sta incontrando, in particolare in sede di voto al Parlamento Europeo. L’assemblea europea potrebbe in effetti bocciare il testo in discussione, in particolare perché è preoccupata dei possibili effetti negativi che il testo approvato potrebbe avere sul diritto alla privacy dei cittadini europei in volo verso o dagli Stati Uniti. Inoltre, l’accordo confermerebbe una pesante simmetria nelle richieste di americani ed europei alla controparte: mentre i primi richiederebbero che le compagnie aeree e le agenzie di viaggio europee forniscano una lunga serie di dati personali relativi ai passeggeri europei in volo verso o dagli Stati Uniti, i secondi non richiedono altrettanto. Accanto a queste problematiche, bisogna comunque considerare che l’accordo in questione resterebbe uno dei più importanti provvedimenti contro la lotta al terrorismo globale.
Una maggiore attenzione alla sfera delle libertà è solo una delle tante sfide che il PNR Agreement pone, all’interno del processo di cooperazione per la sicurezza transatlantica. Un controllo più approfondito nell’uso dei PNR e il perfezionamento delle pratiche per il risarcimento delle parti lese non solo farebbero aumentare la legittimità istituzionale dell’accordo e il suo sostegno popolare, ma ne permetterebbero anche una verifica di efficacia più accurata, senza compromettere le prerogative imposte dalla sicurezza nazionale.
Occorre, infine, considerare che la sicurezza aerea è solo uno degli elementi chiave per la costruzione di un’area transatlantica di libertà, sicurezza e giustizia. L’incessante sviluppo tecnologico e la costante opera di sorveglianza “dei cieli” sono sì necessari per la prevenzione di gravi attacchi terroristici come quelli dell’11 settembre, ma è anche vero che i terroristi cercano sempre più di colpire nelle aree in cui godono di un vantaggio asimmetrico: le nuove frontiere della sicurezza nazionale si trovano oggi anche aldilà della sicurezza aerea.