The Time Has Come for a European Energy Union. A Comment on the European Council's Conclusions on 2030 Climate and Energy Policy Framework
Dopo la nomina della nuova Commissione europea, il tanto atteso Consiglio europeo di ottobre ha prodotto una serie di conclusioni politiche incentrate sulla politica europea per il 2030 su clima e energia. In esse viene ribadita la centralità del settore energetico sostenibile per favorire una crescita industriale urgente dopo cinque anni di crisi economica. Il Consiglio europeo non è però riuscito a definire linee strategiche chiare per una politica energetica comune. Nelle sue conclusioni vengono affrontate altre priorità, dal momento che il principale obiettivo era quello di riaffermare la leadership dell'Ue nel prossimo incontro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici previsto nel 2015. Il pacchetto di obiettivi, strumenti e procedure di attuazione proposti dimostra, per l'ennesima volta, come le carenze della governance Ue continuino a ostacolare il raggiungimento di una politica industriale ed energetica efficace e coesa. Ciò implica che per gli stati membri è giunto il momento di investire in un'Unione europea dell'energia. Per una politica industriale europea efficace è necessaria da parte dei governi nazionali una parziale rinuncia alla propria sovranità nazionale a vantaggio di tutti gli stati membri, più o meno con la stessa generosità politica e la stessa visione lungimirante di cui si sono dimostrati capaci vent'anni fa per la politica monetaria europea.
Documento preparato per LUISS School of European Political Economy (SEP) e Istituto Affari Internazionali (IAI). Pubblicato anche come SEP Policy Brief n. 9 (20 novembre 2014).
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Dati bibliografici
Roma, Istituto affari internazionali, novembre 2014, 8 p. -
In:
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Numero
14|10
Introduction
Objectives, tools and governance
Concluding remarks: Can Europe dare more?