Azerbaijan’s Energy Diplomacy and Western Competition over Caspian Gas
Il seminario Azerbaijan's Energy Diplomacy and Western Competition over Caspian Gas, organizzato il 2 novembre a Roma, Palazzo de Carolis, dallo IAI, è parte del progetto
South Caucasus and the West: Towards Close Cooperation? lanciato dall'istituto all'inizio del 2011.
Il seminario ha offerto l'opportunità per un articolato scambio di vedute sulla politica energetica azera e sul più ampio scenario energetico regionale, nonchè sulle sfide e le implicazoni del tentativo europeo di diversificazione degli approvvigionamenti energetici attraverso la cooperazione con l'Azerbaijan e con altri attori regionali. Il dibattito si è concentrato sulle prospettive dei progetti attualmente in competizione per il trasporto del gas del giacimento azero di Shah Deniz II verso i mercati europei: Nabucco, l'Interconnettore Turchia-Grecia-Italia (Itgi), la Trans-Adriatic Pipeline (Tap) e la South East Europe Pipeline, mettendo in luce per ciascuno il sottile equilibrio tra interessi geopolitici e calcoli commerciali.
Nel contestualizzare a livello geopolitico le iniziative energetiche occidentali, i due relatori si sono trovati concordi nel sottolineare come la futura decisione azera sul trasporto del gas del Mar Caspio potrà avere forti implicazioni sia sulle relazioni Ue-Russia, che sulla presenza politico-economica dell'Ue nella ragione. Tuttavia, gli oratori hanno espresso opinioni differenti su pregi e difetti dei progetti in discussione.
Secondo Elnur Soltanov dell'Azerbaijan Diplomatic Academy, il gas del giacimento Shah Deniz II sarà certamente destinato a scorrere verso occidente. A suo avviso, la South East Europe Pipeline rappresenterebbe l'opzione preferibile, in quanto economicamente sostenibile ed in grado di raggiungere quei paesi dell'Europa sud-orientale che più di tutti necessitano di diversificare le proprie forniture. Al contrario Micheal Denison, direttore della ricerca presso Control Risks, ha messo in luce i vantaggi relativi di Nabucco: la sua maggiore capacità permetterebbe di trasportare gas turkmeno, consentendo all'UE di rafforzare i propri legami politico commerciali con gli altri paesi produttori del Mar Caspio.
I due discussant intervenuti, Pinar Ipek, docente presso la Bilkent University di Ankara, e Nicolò Sartori, ricercatore dello IAI, hanno sottolineato i limiti dell'azione europea, sia per quanto riguarda la realizzazione di un mercato integrato del gas, sia in relazione alla mancanza di reale competizione e regole comuni nello sviluppo del Corridoio Sud.
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