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Turkey's Trade in Search of an External Anchor: The Neighbourhood, the Customs Union or TTIP?

10/04/2015

Nel corso degli ultimi tre decenni la Turchia ha sperimentato un'espansione economica spettacolare: non solo ha aumentato le proprie esportazioni verso l'Unione europea e il proprio vicinato, ma ha anche attratto un gran volume di investimenti diretti esteri. Nello stesso periodo, nonostante il ruolo fondamentale che l'Unione doganale siglata con l'Ue ha avuto per lo sviluppo dell'economia turca, si è registrata però una diminuzione percentuale degli scambi con l'Europa a fronte di un aumento di quelli con il resto del mondo. Oggi, alla luce delle crisi in Medio Oriente e Ucraina, questa situazione sta rapidamente cambiando: le esportazioni turche verso il Medio Oriente sono diminuite in modo significativo mentre sono in espansione gli scambi con l'Ue. La Turchia si trova però ora bloccata nella cosiddetta "trappola del reddito medio" e sembra ormai irrealizzabile la promessa del governo dell'Akp di trasformare l'economia turca in una delle dieci maggiori economie mondiali entro il 2023. Questo studio affronta la questione di cosa la Turchia possa fare per rimettersi in carreggiata. Secondo gli autori il paese necessita di un ancoraggio esterno, con funzioni simili a quelle svolte dall'Unione doganale negli ultimi due decenni. Per la Turchia questi ancoraggi esterni potrebbero essere rappresentati da una Unione doganale aggiornata, da un suo "agganciarsi" al Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip) e dalla stipula di un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti.

Documento prodotto nell'ambito del progetto Turkey, Europe and the World.

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