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La Comunità Europea e le nascenti democrazie dell'est. Rapporto a Delors dei sei istituti europei di affari internazionali

20/10/1991

Le rivoluzioni democratiche nell'Est Europa e la crisi dell'Unione Sovietica hanno cambiato drasticamente il contesto internazionale in cui si colloca la Cee ed essa dovrà quindi modificare il modo con cui ha condotto fino ad oggi i propri affari. È un'illusione credere che l'Europa occidentale possa rimanere un'isola di prosperità e di pace, mentre le nuove democrazie dell'Est sono esposte ai pericoli del collasso politico, della rovina economica, delle violenze etniche e nazionalistiche. In questo ambito si colloca la richiesta del Presidente della Commissione Jaques Delors ai principali Istituti europei di studi internazionali di un'analisi e di una proposta che lo aiutassero a formulare una sua Ostpolitik e a non far apparire la Comunità come un club esclusivo di paesi ricchi e gelosi della propria integrazione. Le richieste di adesione da parte delle emergenti democrazie del Centro ed Est Europa richiedono risposte chiare e generose per prepararle al grande passo, attraverso i dovuti adattamenti economici e politici. Ma al tempo stesso bisogna salvaguardare il nucleo comunitario, unico vero centro di stabilità nell'Europa che cambia: anzi occorre renderlo ancora più solido ed integrato. Il rapporto, consegnato a Delors nel giugno 1991, si compone di sei capitoli e di una conclusione in forma di raccomandazioni per la Comunità. Esso costituisce già, per l'autorevolezza e la rappresentatività degli Istituti coinvolti, un testo di riferimento dei negoziati per gli accordi speciali di associazione della Cecoslovacchia, della Polonia e dell'Ungheria. Per aiutare il lettore a ricostruire il tragitto e le posizioni nei confronti di un'Europa che cambia, completano il volume alcuni documenti ufficiali prodotti negli anni '90 dalle Istituzioni comunitarie, dal Vertice dei Sette, e dalla Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa.

Rapporto a Delors dei sei istituti europei di affari internazionali: Forschungsinstitut der Deutschen Gesellschaft für Auswärtige Politik, Institut français des relations internationales, Istituto Affari Internazionali, Nederlands Instituut voor Internationale Betrekkingen “Clingendael”, Royal Institute of International Affairs, Stiftung Wissenschaft und Politik. Pubblicato anche in inglese (The Community and the Emerging European Democracies), in francese (La Communauté et les nouvelles democraties européennes) e in tedesco (Die EG und die jungen Demokratien in Europa).

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