La pace fredda. Speranze e realtà della sicurezza europea
Nel luglio scorso è cominciata la Conferenza per la sicurezza e la cooperazione europea. È stato un avvio che non ha consentito di vedere quali sono le soluzioni ai problemi di fondo, malgrado una preparazione che è durata a lungo. Molto più a lungo sono durati i passi politicodiplomatici delle numerose parti interessate. Si fa risalire al luglio 1966 – cioè a un documento approvato dal Comitato politico consultivo dei paesi del patto di Varsavia, riuniti a Bucarest – il primo atto della catena. Fra quella data e oggi si sono prodotti tali eventi – dal successo della Ostpolitik al «multipolarismo» nixoniano – che si è certo arrivati a quella Conferenza che i paesi socialisti hanno con tenacia e vigore voluto, ma in condizioni che rimettono in gioco il cuore stesso del problema: ossia il significato e le modalità della sicurezza. La Conferenza infatti, mentre le condizioni internazionali sono sotto mutamento e il problema della sicurezza europea viene affrontato in altre sedi, come i Salt II e gli Mbfr, appare come una sede generica e non più pertinente rispetto al suo oggetto. Questo non significa che non è importante, bensì che al di là di essa resta ora il problema della sicurezza europea. La ricerca di un modello di sicurezza a ridosso di quanto si è venuto preparando per la Conferenza è esattamente l'argomento di questo volume, il quale affronta il tema attraverso i contributi di autori diversi: Stefano Silvestri si è occupato delle questioni militari; Sergio Augusto Rossi dei problemi della cooperazione economica; Pierre Hassner ha chiarito i termini dell'ampliamento delle relazioni umane e culturali che ci aspetta come uno dei corollari della sicurezza europea; Natalino Ronzitti ha esaminato gli aspetti istituzionali che la sicurezza europea potrebbe rivestire; Vittorio Barbati, che ha curato il volume, ha prodotto un documento che mette in luce il significato odierno della sicurezza europea nel contesto internazionale: questi argomenti corrispondono alle «corbeilles», cioè ai punti previsti per le singole commissioni a Ginevra. Infine è sembrato utile inserire un saggio di Giovanni Bressi sul pensiero e sulla politica cinese a proposito della sicurezza europea.
-
Dati bibliografici
Bologna, Il mulino, agosto 1973, 143 p. -
Numero
25
Presentazione, p. 7-8
I. I grandi negoziati militari, di Stefano Silvestri, p. 9-33
Mantenimento della deterrenza e rapporto Usa-Europa
Il rapporto nucleare-convenzionale nel futuro
Gli argomenti dei negoziati
Le riduzioni delle forze nucleari tattiche
Riduzioni e forze convenzionali
I problemi dell’ltalia e dell’Europa
II. Tipologia e limiti della cooperazione economica, di Sergio A. Rossi, p. 35-50
La preparazione della conferenza di Helsinki
I problemi della cooperazione commerciale
I problemi della cooperazione industriale
I problemi della cooperazione finanziarla
Tre scenari o possibili alternative di sviluppo
Scenario «A»
Scenario «B»
Scenario «C»
Note sugli scenari
Conclusione: i problemi aperti
Ill. La circolazione degli uomini e delle idee: una speranza delusa, di Pierre Hassner, p. 51-62
Il problema
Cultura, circolazione e Csce
Possibili strategie
IV. Il probabile esito istituzionale, di Natalino Ronzitti, p. 63-85
L'organizzazione attuale dell'Europa
Gli «scenari» istituzionali
I problemi istituzionali della cooperazione economica
La circolazione degli uomini e delle idee
Un modello intermedio: la sicurezza come processo
V. La conferenza di Helsinki nel contesto mondiale, di Vittorio Barbati, p. 87-120
L'equilibrio mondiale
Gli Stati uniti
L'Unione Sovietica
Limiti e potenzialità europee
Forza e debolezza della Cee
Le prospettive in Europa orientale
Le incognite del sistema internazionale
Le scelte dell'Europa dei nove
I negoziati per la sicurezza
VI. In margine: la Cina e la sicurezza europea, di Giovanni Bressi, p. 121-136
Riflessi mondiali di un nuovo equilibrio europeo
L'«atlantismo» della Cina
Sicurezza in Europa e sicurezza in Asia
Appendici, p. 139-143
I. Resoconto delle sessioni di lavoro tenute presso l'lai sui problemi della sicurezza europea
II. Principali organizzazioni internazionali citate
III. Principali sigle e abbreviazioni