Did 2016 Mark a New Start for EU External Migration Policy, or Was It Business as Usual?
Il 2016 è stato presentato come l’anno delle politiche migratorie esterne innovative dell’Unione europea. Ma le recenti decisioni e iniziative dell’Ue in questo ambito rappresentano davvero un cambio di rotta? L’autrice di questo saggio sostiene che la politica migratoria esterna dell’Unione si basa da tempo sul principio dell’esternalizzazione del controllo della migrazione e sulla condizionalità nelle relazioni con i paesi terzi. Così come da tempo è in atto la securitizzazione delle frontiere esterne dell’Ue, accompagnata dall’assenza di corridoi legali per i migranti. E tutto ciò a discapito della protezione dei diritti dei migranti e, soprattutto, dei rifugiati. L’autrice analizza l’accordo Ue-Turchia e il nuovo quadro di partenariato al fine di valutare se essi rappresentino un cambiamento di questa tendenza o semplicemente la sua ultima manifestazione. L’autrice conclude che, nonostante alcuni evidenti passi in avanti nel 2016, resta ancora molto da fare per creare un vero quadro per un’azione comune esterna in materia di migrazione che abbandoni securitizzazione e esternalizzazione privilegiando un sistema di ingresso attento alla questione della protezione.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, novembre 2016, 17 p. -
Numero
16|33 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-013-4
1. The EU’s external policy on migration: A long history of denying access to protection through externalization and securitization
1.1 No way in: Securitization and the asylum-migration nexus
1.2 The shortcomings of existing legal migration channels
2. 2016: The year of innovative policies or just business as usual?
2.1 The EU-Turkey deal: The first implementation in practice of the externalization approach?
2.2 Is the EU-Turkey deal “exportable”? The New Partnership Framework
2.3 How new is the New Partnership Framework?
Conclusions
References