Israel and Iraqi Kurds in a Transforming Middle East
Le trasformazioni regionali derivanti dalle rivolte arabe, dall’emergere dell’Isis e dal venir meno dei confini storici anticipano un diverso Medio Oriente negli anni a venire. Il referendum per l’indipendenza del Kurdistan iracheno, previsto inizialmente nel 2016 e poi rinviato a causa dell’offensiva in corso a Mosul, potrebbe rappresentare un ulteriore fattore di instabilità. Israele appoggia le rivendicazioni nazionaliste di Erbil ed è probabile che in caso di secessione sarà tra i primi paesi a rafforzare i legami per stabilire vere e proprie relazioni bilaterali. I rapporti tra Israele e i curdi iracheni si sono sviluppati a partire dagli anni ’60 in un contesto di crescenti conflitti e divisioni religiose ed ideologiche. La cooperazione nel settore militare, di intelligence e dell’energia è stata vista come un modo per bypassare precari equilibri regionali e granitiche ostilità. Oggi queste soluzioni politiche transfrontaliere potrebbero avere ricadute positive in tutta la regione, incoraggiando il dialogo politico attraverso lo sviluppo di reciproci interessi economici e commerciali.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, dicembre 2016, 19 p. -
Numero
16|34 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-014-1
Introduction
1. Beyond conventional alliances: Israel and Iraqi Kurdistan in the unravelling of the post-World War I order
2. Managing political isolation: “outcast nations” and foreign affairs
2.1 “Customising” the region: An independent Kurdistan in the Israeli realist security and foreign policy paradigm
2.2 Military, economic and cultural cooperation: Israel in the Iraqi Kurds’ quest for legitimacy
3. Israeli-Iraqi Kurdish relations envisioning a post-ISIS Iraq
3.1 The struggle against the Islamic State
3.2 A constrained and fragile independent Kurdistan
Conclusion: The systemic implications of the Kurdish bid for independence
References