Le donne nelle missioni internazionali – L’esperienza italiana a Herat
Questa ricerca è stata condotta dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) in collaborazione con il Ministero della Difesa. La ricerca ha analizzato il contributo delle donne alla sicurezza internazionale, sottolineando soprattutto l’importanza della partecipazione femminile alle operazioni di pace, con particolare attenzione alle missioni di stabilizzazione e ricostruzione, e alle attività di peace-building condotte a livello internazionale. Alla luce del ruolo e delle responsabilità dell’Italia nelle missioni NATO quali ISAF e Resolute Support, quest’analisi prende in esame l’Afghanistan e in particolare la Provincia di Herat quale caso studio di riferimento e mira quindi a valutare l’impatto delle iniziative di cooperazione civile-militare (CIMIC) realizzate dal contingente italiano con l’obiettivo specifico di migliorare la condizione delle donne afghane.
Dal 28 luglio al 3 agosto 2016, le due ricercatrici IAI hanno condotto un'indagine sul campo, effettuando oltre 20 interviste a varie personalità locali (sia uomini che donne) tra cui: componenti delle forze di sicurezza, rappresentanti della società civile, media, membri di istituzioni locali e organizzazioni non governative. Tutti i colloqui si sono basati su un questionario e strutturato in due sezioni rivolte rispettivamente a uomini e donne. Le interviste, condotte sia al di fuori che all’interno della base militare di Camp Arena, sono state realizzate grazie al supporto della Brigata Pinerolo e della cellula CIMIC (J9) all’interno del “Train, Advice and Assist Command West” (TAAC W).
Sulla base dei dati raccolti, lo studio propone alcune riflessioni con l’obiettivo di aumentare l’efficacia delle iniziative CIMIC condotte dalle Forze Armate italiane, volte alla promozione e protezione dei diritti delle donne.