The EU's Framing of the Mediterranean (1990-2002): Building a Euro-Mediterranean Partnership
Il presente studio analizza una fase decisiva per le relazioni euro-mediterranee. Nel 1990 il Mediterraneo si è rivelato fonte di minacce ma anche un necessario impegno a causa della sua vicinanza e interdipendenza. Il Mediterraneo è stato anche visto come un’opportunità e una responsabilità. Con il suo impegno verso il Mediterraneo l’UE ha accentuato la sua identità di attore di trasformazione, legando tra loro liberalizzazione commerciale e trasformazione politica. Ciò ha contribuito a una progressiva depoliticizzazione della prassi euromediterranea e, soprattutto, a una sua tecnicizzazione. Altra caratteristica costante di questo periodo è stata la securitizzazione, in particolare dopo gli attentati dell’11 settembre. L’origine degli attuali dibattiti su come l’UE debba trattare con il suo vicinato meridionale risale a questo periodo. Guardando ai dibattiti istituzionali, politici e intellettuali degli anni 1990, è possibile ricostruire l’origine di alcune delle concettualizzazioni che caratterizzano tuttora la visione che l’Europa ha non solo del Mediterraneo ma anche di se stessa.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, aprile 2017, 29 p. -
In:
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Numero
Working Paper 2
Introduction
1. The EU’s Construction of the Mediterranean
2. The EU’s Description of the Self
3. Drawing the Boundaries of the Mediterranean
4. The EMP in Practice and Its Three Big Debates
5. The Early 2000s: A Re-Securitized Approach
Conclusions
References