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The Donald J. Trump Administration as Seen from Tokyo: Will the US-Japan Alliance Remain Unique?

22/01/2018

L’approccio del primo ministro giapponese Shinzo Abe all’amministrazione di Donald J. Trump è chiaro: stringersi al presidente statunitense in un abbraccio il più stretto possibile. I motivi alla base della scelta di Abe sono tre. Innanzitutto la sicurezza e la difesa del Giappone continuano a dipendere dagli Stati Uniti a fronte di crescenti minacce e sfide nordcoreane e cinesi. In secondo luogo la politica estera e di sicurezza dell’amministrazione Barack Obama non è mai stata popolare a Tokyo. In terzo luogo in Giappone ci si preoccupa poco per le possibili ricadute del “fenomeno Trump” dal momento che in politica interna l’attuale governo Abe non deve far fronte a gravi minacce populiste o anti-establishment. La scommessa di Abe finora ha pagato. L’approccio dell’amministrazione Trump al Giappone è diverso da quello adottato con gli alleati Nato in Europa: mentre questi ultimi sono costantemente spronati ad aumentare il loro bilancio della difesa, il Giappone è stato risparmiato, nonostante le sue spese militari siano una parte minima del suo Pil. È però prematuro presumere che tale approccio differenziato continui. Per gli alleati degli Stati Uniti in Asia e in Europa uno dei maggiori problemi consiste proprio nel rafforzare il loro ruolo di attori di sicurezza e nel ridefinire il significato della condivisione degli oneri.

Documento preparato per l’Istituto Affari Internazionali (IAI), gennaio 2018. Una precedente e più breve versione è stata presentata al seminario della Sasakawa Peace Foundation (SPF) “World views on the United States”, Yokohama, 27 marzo 2017.