Beyond Unilateral Securitization. What Civil Society Actors Want from Migration, Asylum and Mobility Policies in the Mediterranean
Questo studio analizza il modo in cui gli attori nei paesi del Mediterraneo meridionale e orientale valutano il ruolo, l’approccio e le politiche dell’Ue nel settore della migrazione, della mobilità e dell’asilo, concentrandosi sugli strumenti politici adottati dall’Ue, gli attori coinvolti (o non coinvolti) nel processo decisionale e la sostanza delle politiche implementate. Sulla base di approfondite interviste condotte in Libano, Marocco, Tunisia, Turchia ed Europa con un’ampia selezione di operatori – tra cui in particolare diverse tipologie di attori della società civile – l’analisi mostra come il discorso dell’Ue si basi su due strutture dominanti: unilateralismo e sicurezza – che si traducono in politiche eurocentriche, securitarie e basate sulla condizionalità. L’analisi dimostra anche che la migrazione femminile è sottorappresentata e travisata nella narrativa sia dell’Ue che dei paesi della regione, il che si traduce nella mancanza di una strategia generale per integrare la dimensione di genere nella definizione delle politiche migratorie. Sulla base di questa valutazione, l’autrice presenta una serie di raccomandazioni politiche proposte direttamente dagli operatori intervistati nei paesi del Mediterraneo meridionale e orientale. Il fatto che queste raccomandazioni siano fondate su basi empiriche solide e credibili le rende particolarmente rilevanti e autorevoli per gli interlocutori europei.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, novembre 2018, 19 p. -
In:
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Numero
Policy Paper 6
Introduction
1. Conceptualization of the Mediterranean
2. Evaluation of the EU’s Policies and Role in the Field of Migration, Mobility and Asylum
2.1 Instruments
2.2 Actors
2.3 Substance
3. The Gender Dimension: Female Migration As a “Non-Issue” and the Lack of Gender-Specific Migration Policies
4. Policy Recommendations
Concluding Remarks
References