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China’s De-dollarisation Initiatives: Strategies and Constraints

07/08/2025

L’internazionalizzazione del renminbi di cui dieci anni si discuteva con interesse, oggi è diventata parte di una più ampia e strategica spinta verso la de-dollarizzazione, che ha ricevuto un’accelerazione dalle sanzioni occidentali contro la Russia. Sebbene l’impegno della Cina per globalizzare la propria valuta sia iniziato tempo prima, il rischio di una esclusione finanziaria l’ha resa più urgente. L’approccio di Pechino è pragmatico e articolato: sta intensificando il coinvolgimento con i partner regionali e non occidentali, sta sviluppando infrastrutture per i pagamenti transfrontalieri basate sul renminbi e sta sfruttando la sua posizione dominante nelle catene di approvvigionamento di energia pulita per promuovere una determinazione del prezzo in renminbi per le materie prime chiave. Queste strategie mirano a rafforzare il ruolo del renminbi negli scambi commerciali e nei pagamenti, ma dei persistenti fattori strutturali – mercati dei capitali deboli e scarsa fiducia degli investitori – continuano a ostacolare la trasformazione della valuta cinese in una riserva di valore globale. Questo potrebbe essere positivo per Pechino, almeno nel breve-medio termine. Niente suggerisce che la Cina intenda detronizzare il dollaro statunitense o sostituirlo con il renminbi come valuta dominante a livello globale. L’obiettivo immediato della Cina è proteggersi dalle sanzioni finanziarie in un sistema basato sul dollaro. In un mondo in cui l’accesso alle banche americane e al dollaro statunitense può essere usato come arma, la Cina considera un’alternativa funzionale per i pagamenti transfrontalieri una necessità strategica. Con un’economia dipendente dal commercio e una leadership cauta rispetto alla volatilità, la priorità della Cina è la stabilità valutaria, non la supremazia.

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