Italy’s De-Risking Efforts in the Semiconductor Industry, the European Chips Act and Sino-American Geo-Economic Competition
In una narrativa strategica la riduzione dei rischi (“de-risking”) incarna l’aspirazione a diversificare le catene di approvvigionamento e a migliorare la resilienza economica interna. Come altri paesi europei, anche l’Italia si è impegnata a ridurre i rischi nel settore dei semiconduttori. Nonostante limitate capacità di bilancio, ha elaborato politiche industriali mirate per far fronte alle reali vulnerabilità. Lo ha fatto seguendo un approccio lungimirante per il proprio posizionamento nelle catene di approvvigionamento globali dei semiconduttori, con investimenti strategici in chip e packaging avanzati finalizzati a ridurre la dipendenza dalla produzione cinese. Persistono tuttavia dei problemi: l’ambizioso obiettivo del Regolamento UE sui chip (Chips Act) di raddoppiare la quota di mercato globale dell’UE appare irrealistico e la traiettoria imprevedibile della concorrenza tra Cina e Stati Uniti rischia di minare gli sforzi europei per arrivare all’autosufficienza in questo cruciale settore.
Versione rivista di un paper presentato al Transatlantic Symposium 2024–25, tenutosi a Roma il 9 maggio 2025.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, giugno 2025, 24 p. -
In:
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Numero
25|05 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-358-6
Introduction
1. Semiconductors and their supply chains
2. Italy’s semiconductor industry
3. The evolving logic of de-risking in Italy’s semiconductor industry
4. Conclusion: De-risking in the semiconductor industry from Biden to Trump
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