Cyber Defence in NATO Countries: Comparing Models
Nel 2016 la Nato ha riconosciuto il dominio cibernetico come paragonabile a quello aereo, terrestre e marittimo, in considerazione del crescente numero di attacchi informatici e del loro impatto negativo sul cyberspazio, oltre che sul “mondo reale”. Sia la Nato che i suoi Stati membri hanno lanciato iniziative per affrontare meglio la sfida informatica sia dal punto di vista operativo che in termini di sviluppo delle capacità. Tra i principali paesi Nato manca però ancora un approccio comune alla difesa cibernetica, generando così una divisione tra i paesi che perseguono una difesa più attiva – Stati Uniti, Regno Unito e Francia – e quelli che preferiscono un approccio più difensivo – Germania e Spagna.
Traduzione di La difesa cibernetica nei Paesi NATO: modelli a confronto, Roma, Senato, dicembre 2020 (Approfondimento n. 164)
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Dati bibliografici
Roma, IAI, febbraio 2021, 36 p. -
In:
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Numero
21|05 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-176-6
Introduction
1. The NATO framework
1.1 An evolving approach, strictly linked to collective defence
1.2 NATO structures relevant to cyber defence
1.3 The development of military doctrines and capabilities
1.4 NATO partnerships with the private sector and the EU
2. The United States
2.1 The Pentagon’s strategy: Persistent engagement and forward defence
2.2 The evolution of the US Cyber Command
3. The United Kingdom
3.1 National strategy
3.2 Offensive cyber operations
4. France
4.1 Cyber strategy and operational structure
4.2 International and industrial sector cooperation
5. Germany
5.1 The Cyber Strategy’s operational division and legislative limits
5.2 Attention to international law and cooperation
6. Spain
6.1 Strategic update and the restructuring of the armed forces
6.2 Industrial cooperation and training
Conclusions
References
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List of acronyms
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Pubblicazione21/12/2020
La difesa cibernetica nei Paesi NATO: modelli a confronto
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