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Differentiated Integration and the EU: A Variable Geometry Legitimacy

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10/03/2017

Stati membri e popoli dell’Ue sono “uniti nella diversità”. Sembra perciò naturale utilizzare modelli di integrazione differenziata per costruire l’Europa, così da poter agire in modo efficace tenendo conto di questa diversità. I fautori di un’integrazione differenziata dovrebbero però concentrarsi non solo sull’efficacia ma anche sulla legittimità, fondamentale per il funzionamento e il successo dell’Unione europea in un momento in cui quest’ultima si trova a dover far fronte a sfide globali ed è inoltre attraversata da numerose fratture tra stati e popoli. Questo contributo esplora i presupposti filosofici, politici e istituzionali necessari per consentire maggiore legittimità alla differenziazione nell’Ue, e sottolinea l’importanza di solide basi politiche per una differenziazione in grado di servire gli interessi dei popoli europei, ad esempio per questioni relative alla sicurezza collettiva e all’Unione economica e monetaria.

Documento preparato nell’ambito di “EU60: Re-Founding Europe. The Responsibility to Propose”, un’iniziativa lanciata dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) e dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), in collaborazione con il Centro Studi sul Federalismo (Csf) e nell’ambito della partnership strategica con la Compagnia di San Paolo, in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma. Pubblicato anche in francese: "L'intégration différenciée dans l'Union européenne: une légitimité à géométrie variable", in Jacques Delors Institute Policy Papers, No. 186 (10 March 2017), http://www.institutdelors.eu/011-24836.

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