European Industrial Policies in Tunisia: A Bottom-up Assessment
Questo rapporto sul settore industriale in Tunisia, parte del progetto europeo MEDRESET, analizza con una prospettiva dal basso le politiche europee verso il Mediterraneo meridionale. Il principale risultato dello studio è che in Tunisia non c’è una vera e propria politica industriale, soprattutto dopo la rivoluzione del 2011, nonostante gli sforzi e le considerazioni su come modificare la specializzazione della Tunisia, che è quella di una esternalizzazione di basso o medio livello molto dipendente dagli operatori europei, nonostante gli sforzi compiuti da enti pubblici come l’Agenzia per la promozione dell’industria e dell’innovazione per migliorare la situazione. Lo stesso vale per l’industria tessile. Nel quadro delle relazioni euromediterranee la questione dell’industria tunisina viene affrontata principalmente attraverso gli accordi di libero scambio, il progetto di accordo di libero scambio globale e approfondito, nonché la politica di innovazione industriale che sembra aver dato i suoi frutti. Quanto ai problemi, in particolare il benessere e i bisogni della popolazione, il settore industriale può svolgere un ruolo importante favorendo in particolare l’accesso al mercato del lavoro per i giovani – soprattutto i laureati – e più in generale diventando un settore esportativo dinamico. Ciò però implica che il settore industriale deve, nel breve periodo, uscire dall’apatia (che prevale sin dalla rivoluzione) e attirare gli investimenti europei su più ampia scala e che deve infine cambiare nel lungo periodo il proprio modo di inserirsi nell’economia globale, vale a dire guadagnare in tecnologia per scalare le catene del valore. Nei negoziati sull’accordo di libero scambio con l’Ue, quindi, non solo va tenuto maggiormente conto delle specificità della Tunisia, ma va anche modificato il tipo di crescita, il che implica a sua volta una vera riforma dell’economia tunisina e un nuovo patto sociale tra élite politico-economiche e giovani. Questo studio illustra come il settore industriale tunisino sia caratterizzato da un significativo squilibrio tra le imprese e sia dominato dalla produzione informale. Inoltre le politiche Ue non puntano direttamente all’industria nonostante gli accordi di libero scambio riguardino principalmente il settore industriale. In conclusione, si vuole mantenere la cooperazione con l’Ue, che appare un essenziale punto d’appoggio, ma al tempo stesso vengono espresse sempre maggiori riserve sul progetto di accordo di libero scambio, che preoccupa molto più della Convenzione di Barcellona.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, dicembre 2018, 38 p. -
In:
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Numero
Working Paper 29
1. Methodology
2. General Analysis of the Industrial Sector in Tunisia
2.1 Relative Importance of Industry in the Economy of Tunisia
2.2 Industry Dynamics of Tunisia
2.3 Analysis by Industrial Sector
2.4 On Industrial Employment
3. Overview of the Main Challenges and the National Strategy
3.1 2016 Industrial Strategy
3.2 2016–2020 Economic Development Programme
4. Assessment of the European Policy since the Launch of the Barcelona Process for the Case of Tunisia
4.1 The Barcelona Process
4.2 Upgrade Programme (1999–2011)
4.3 Recovery Support Programme (2011–2016)
4.4 DCFTA (2018–2020)
5. Analysis of Documents Provided by Stakeholders
6. Recursive Analysis of Interviews with Stakeholders
6.1 Which Ideas Do Field Stakeholders Promote Concerning Domestic Industry? Do These Ideas Enter into Conflict, Opposition or Convergence with the EU Policy?
6.2 How Do Stakeholders Perceive and Assess European Policies?
6.3 A More Ambitious European Policy Based on Acquis
7. Aspects on Gender
Conclusion
References
Annex 1: List of Interviewed Stakeholders
Annex 2: Questionnaire