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Exit strategy dallo stato confusionale europeo

30/03/2014

La crisi dell'euro ha sostanzialmente diviso l'Europa tra stati creditori e debitori, paesi della zona euro e paesi che non ne fanno parte. Le divisioni si vanno approfondendoo anche all'interno degli stessi Stati membri. La fiducia è bassa, l'economia debole, e la politica tossica. La ripresa è stata - al più - modesta e rimane comunque fragile e frammentata, con una disoccupazione alta, debito pubblico e privato non molto in salute, e i partiti populisti euroscettici in crescita. L'Ue sembra affrontare il futuro tirando a campare. In questo saggio pubblicato da Policy Network, Loukas Tsoukalis ipotizza un nuovo grande patto in grado di salvare il progetto europeo. L'autore - tra i pochi a riuscire a conciliare analisi accademica e politica - ci presenta un quadro completo della situazione: in che condizioni si trova l'Ue oggi, alla vigilia di elezioni politiche cruciali, come sia arrivata a questo punto, e cosa va fatto per riuscire a cambiare questo suo stato infelice e precario.

Traduzione a cura di Leonardo Tiengo dell' "Executive Summary" del volume di Loukas Tsoukalis, The Unhappy State of the Union. Europe Needs a New Grand Bargain, London, Policy Network, 2014, p. 12-13. Originariamente pubblicato in AffarInternazionali, 30 marzo 2014.

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