Flexible Defence Cooperation in Europe: FNC, JEF and EI2
La cooperazione in materia di difesa tra gli Stati membri dell’Unione europea è stata a lungo caratterizzata da un elevato livello di frammentazione. Per gestire, e potenzialmente superare, alcune delle divisioni esistenti la differenziazione è stata vista come una via da seguire, esemplificata dall’attivazione della cooperazione strutturata permanente (Pesco) e dalle discussioni sull’utilizzo dell’articolo 44 del Trattato sull’Unione europea. Oltre alle forme di differenziazione basate sui trattati, gli Stati membri dell’Ue hanno però anche aderito a quadri extra-Ue per la cooperazione in materia di difesa quali la Forza integrata di reazione rapida (Jef), il Framework Nations Concept e l’Iniziativa europea d’intervento (EI2), che incarnano diversi livelli di formalizzazione, diverse adesioni e foci, nonché vari collegamenti con l’Ue e la Nato. Il presente saggio analizza se questo tipo di cooperazione differenziata esterna alle strutture Ue contribuisca alle prospettive a lungo termine dell’integrazione europea in materia di sicurezza e difesa o se si aggiunga alla frammentazione esistente all’interno dell’Ue e della difesa europea in senso più ampio. Gli autori sostengono che i quadri di difesa flessibili offrono una possibilità di rafforzare la cooperazione in materia di difesa tra gli Stati membri dell’Ue, ma presentano anche dei problemi. Inoltre rimane in gran parte non dimostrata la loro capacità di gestire la diversità nella difesa europea.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, marzo 2022, 12 p. -
In:
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Numero
Policy Brief 6
Introduction
1. Heterogeneous frameworks: FNC, JEF and EI2
2. Agenda: To complement, not duplicate?
3. Membership: Balancing between inclusivity and effectiveness
4. Relations to the EU and NATO: Outside, yet coordinated?
Conclusions
References