The Hunt for the Muslim Brotherhood: What Next?
Lo scontro con i Fratelli musulmani da parte del regime ora al potere in Egitto è totale. Non solo i numeri e la persistenza della repressione, che non dà nessuno spazio a ipotesi di riconciliazione, o di parziale ricomposizione. A essere totale, a differenza da quanto è avvenuto a cominciare dalla metà degli anni Cinquanta, è anche la partecipazione di settori dello Stato egiziano che allora erano considerati super partes. Anzitutto la magistratura. Per la Fratellanza musulmana, che aveva raggiunto i vertici del potere dopo la rivoluzione di piazza Tahrir, è cominciata di nuovo un'epoca di repressione e, dal luglio del 2013, una nuova opacità nella sua struttura organizzativa di fronte al pubblico. A mettere in crisi la Fratellanza non è, però, solo il regime sostenuto dai militari: è la geopolitica regionale, con la linea dura espressa dal fronte conservatore nella penisola arabica guidato dall'Arabia Saudita. Ed è anche l'evoluzione interna alla Fratellanza, un'evoluzione iniziata nel 2005 e fermatasi a metà.
Documento preparato nell'ambito del progetto IAI "L'Egitto in transizione".
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Dati bibliografici
Roma, Istituto affari internazionali, maggio 2014, 8 p. -
In:
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Numero
4
1. From the law-courts to the mosques: repression and consensus-building
2. The construction of a regional anti-Muslim Brotherhood front
3. The Muslim Brotherhood decapitated: what next?
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