La pirateria: che fare per sconfiggerla?
La recrudescenza della pirateria, un fenomeno criminale che sembrava totalmente dimenticato, è dovuta alla mancanza di sorveglianza delle acque prospicienti le coste da parte di taluni Stati costieri, che ormai sono “Stati falliti” come la Somalia, oppure che non riescono a mantenere efficacemente la l’ordine nel proprio territorio e quindi non impediscono atti di banditismo in mare. La situazione viene efficacemente descritta con il principio “la terra domina il mare”. Un’ordinata organizzazione del territorio dello Stato comporta che le sue forze marittime siano impegnate in una continua azione di polizia volta ad impedire fenomeni criminali. Fino a qualche tempo fa la comunità internazionale non si era resa conto delle conseguenze “marittime” del fenomeno degli Stati falliti. Le missioni di peace-keeping hanno avuto per oggetto esclusivamente il territorio degli Stati, anche perché le Nazioni Unite si sono trovate impreparate a gestire situazioni di peace-keeping marittimo. L’attenzione della comunità internazionale è stata attratta dalla sicurezza marittima in senso stretto, che ha comportato misure per la lotta al terrorismo internazionale e al trasporto, via mare, delle armi di distruzione di massa. Al contrario, il quadro giuridico di riferimento della pirateria è rimasto inalterato ed è incentrato sulla Convenzione di Ginevra sull’alto mare del 1958 e sulla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982. Anche la legislazione interna di adattamento non ha fatto grandi passi avanti e la repressione della pirateria si interseca con altri principi e norme internazionali, specialmente quelle relative alla protezione dei diritti umani. Il crimine di pirateria non è giustificato dalle cause più o meno nobili accampate dai pirati, come lo sfruttamento illegale delle risorse ittiche da parte dei pescherecci degli Stati più sviluppati o lo sversamento di rifiuti in mare. Il fenomeno esiste, ma è di palese evidenza che esso non può essere contrastato facendo ricorso alla pirateria. Solo la stabilizzazione dei territori base di operazioni piratesche può mettere fine al fenomeno della pesca illegale e del traffico dei rifiuti.
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Dati bibliografici
Roma, Camera dei deputati, aprile 2012, 15 p. -
Numero
Approfondimenti 44
Introduzione
Missioni anti-pirateria al largo del Corno d’Africa
La Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare
Le risoluzioni CdS in materia di pirateria
Pirateria e altri fenomeni di violenza sui mari
Pirateria e traffico di armi
La repressione penale
Le best practices e le line-guida dell’IMO
Tentativi di approccio regionale
La legge italiana per l’imbarco di team armati militari e di contractors a bordo di mercantili
Responsabilità civile per danni al personale ingaggiato
Assicurazioni contro danni della pirateria
Conclusioni
Addendum: Gli sviluppi delle missioni antipirateria: il caso della Enrica Lexie (a cura di Natalino Ronzitti)
Tema
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Osservatorio di politica internazionale
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