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La politica estera dell'Italia. Edizione 2010

30/04/2010

Con l'edizione 2010 si avvia la nuova serie degli annuari Iai-Ispi, pubblicati dal Mulino. La principale differenza rispetto al passato, evidente già nel titolo, è nell'oggetto: La politica estera dell'Italia e non più L'Italia e la politica internazionale. Il cuore dell'analisi si sposta dunque sull'azione dell'Italia nei principali settori della politica estera e non più sulla doppia valutazione e analisi dei fatti internazionali, da una parte, e di quelli italiani dall'altra. Ovviamente i mutamenti dello scenario internazionale rimangono sullo sfondo, e rispetto ad essi viene misurata la maggiore o minore efficacia della politica estera italiana nell'anno che si è concluso. La seconda novità è che l'annuario si apre con un ampio Rapporto introduttivo sui principali aspetti delle relazioni tra l'Italia e il resto del mondo. Il rapporto, corredato da figure e tabelle, sviluppa alcune delle analisi contenute nei 10 capitoli settoriali raccolti nella seconda parte del volume e si conclude con l'indicazione di sei scenari strategici sui possibili sviluppi della politica estera italiana.
Dal punto di vista sostanziale l'annuario parte dalla constatazione che il 2009 è stato un anno importante per la politica estera italiana: a parte la presidenza di turno di quello che verrà forse ricordato come l'ultimo "grande" G8, l'Italia ha dovuto partecipare alla gestione della crisi finanziaria ed economica, si è confrontata con il problema della possibile interruzione delle risorse energetiche, ha affrontato la crisi delle istituzioni europee nel dopo referendum irlandese, i mutamenti conseguenti alla nuova presidenza Obama negli Usa, il problema delle migrazioni clandestine, il precisarsi della crisi ambientale. Nel corso del 2009, inoltre, è maturata la crisi e la rinascita del Trattato di Lisbona, avviando così la sua applicazione a partire dal 1° dicembre 2009. Il maggiore problema riguarda quindi la collocazione e il ruolo che l'Italia può svolgere nel nuovo ordine internazionale che va faticosamente delineandosi. Finita l'illusione del "mondo unipolare" sembra anche in via di sparizione la tesi del "mondo piatto" e "non polare". Di fronte a questo scenario in mutamento, nel 2009 la politica estera del paese si è essenzialmente impegnata a gestire le questioni contingenti e a chiudere, come nel caso della Libia, dossier aperti ormai da lungo tempo. Ma è chiaro che il compito che l'aspetta in futuro è di fissare una diversa strategia sia in termini di priorità che di impegni.

Presentazioni: Roma 18 marzo 2010, Milano 5 maggio 2010, Roma 18 maggio 2010, Torino 15 giugno 2010.

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