Legami accademici sulla Via della Seta: la cooperazione Cina-Italia nell’ambito dell’istruzione superiore e le sue implicazioni per l’Occidente
Nel più ampio rapporto Italia-Cina la cooperazione nell’istruzione superiore e nella ricerca rappresenta un aspetto positivo in quanto contribuisce al progresso dell’ambito scientifico e culturale in entrambi i paesi. La Cina ha investito somme ingenti per promuovere la cooperazione e gli scambi con l’accademia italiana, anche attraverso la creazione di una dozzina di Istituti Confucio e di alcune Aule Confucio. Le università italiane hanno avviato partenariati accademici con entità cinesi su quasi tutte le materie. Ciò ha migliorato le prospettive di ricerca dell’Italia, ma ha anche comportato rischi inevitabili di autocensurarsi e di inchinarsi ai desideri cinesi. C’è stata inoltre un’ondata di sponsorizzazioni accademiche da parte di aziende cinesi, in particolare da parte di società Ict come Zte e Huawei, che suscitano ulteriori preoccupazioni per gli interessi dell’Italia relativi alla sicurezza e alla cooperazione con i suoi alleati occidentali.
Studio preparato nell’ambito del progetto IAI “When Italy embraces the BRI”. Traduzione dall’inglese di Giuseppe Barile.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, ottobre 2021, 21 p. -
In:
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Numero
21|44it -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-224-4 (en); 978-88-9368-232-9 (it)
Introduzione
1. La cooperazione Italia-Cina nell’istruzione superiore e nella ricerca
1.1 Il posto dell’Italia nella strategia cinese per l’istruzione superiore e la ricerca scientifica
2. Gli Istituti Confucio in Italia
2.1 Reazione contro gli Istituti Confucio
2.2 Il rigetto dell’influenza cinese nei campus
3. L’interazione tra università e imprese
4. Cooperazione in ambito scientifico-tecnologico
Conclusione
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Ricerca10/09/2020
When Italy Embraces the BRI
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