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L'Europa, l'Italia e i carri armati di nuova generazione: Executive Summary

25/05/2020

Dalla guerra russa in Crimea del 2014, la rinnovata priorità Nato sulla difesa collettiva comporta requisiti più elevanti per gli stati membri, e gli alleati stanno ri-bilanciando il mix di forze in favore della componente terrestre, inclusi i carri armati (Main Battle Tanks – Mbt). Le caratteristiche del carro di nuova generazione richiedono un sforzo tecnologico maggiore che in passato, in particolare riguardo ai sistemi di protezione attiva, il cannone, la torretta, vetronica e optronica, e soprattutto l’automazione. Gli Mbt attualmente in dotazione alle forze armate europee sono spesso però obsoleti, e il loro livello di prontezza è basso. In questo scenario, Francia e Germania hanno lanciato nel 2017 un progetto congiunto per sviluppare e produrre un carro di nuova generazione. Italia e Polonia hanno ripetutamente chiesto di poter aderire al progetto franco-tedesco, ma Parigi e Berlino intendono mantenerlo esclusivamente bilaterale finché non sarà sviluppato un prototipo. L’Italia deve quindi rapidamente scegliere tra le poche opzioni disponibili quanto a Mbt per soddisfare le necessità urgenti dell’esercito e mantenere allo stesso tempo un ragionevole livello di sovranità tecnologica in questo settore.

Questa sintesi presenta i principali risultati dello studio “Main Battle Tanks, Europe and the Implications for Italy”, curato da Alessandro Marrone e Ester Sabatino e pubblicato nella serie Documenti IAI.

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