Mobility, Citizenship and Migration in a Post-Crisis Europe
A partire dal 2008 la crisi economica in Europa ha creato un terreno fertile per il riaffermarsi dei particolarismi nazionali e per il diffondersi di dichiarazioni che mettono in questione non solo l'idea della libera circolazione delle persone, ma l'intero progetto europeo. Di conseguenza l'attuale realtà istituzionale dell'Unione europea risulta ancora spaccata a metà, divisa tra due opposte fazioni: da una parte quella istituzionale, che continua a promuovere la libertà di movimento, l'integrazione nell'Ue e la tutela rafforzata dei diritti dei cittadini dell'Ue, e dall'altra il riaffermarsi del potere degli stati e il neo-nazionalismo. Questa seconda fazione preme per una "palingenesi", ossia una rinegoziazione degli accordi. All'invocata palingenesi si accompagna però il rischio di una distruzione delle fondamenta stesse del progetto europeo. Questo saggio discute entrambe le dimensioni della realtà istituzionale della cittadinanza e della mobilità intra-UE e il loro legame con integrazione e migrazione.
Documento preparato nell'ambito del progetto "Towards a More United and Effective Europe". Versione rivista di un paper presentato alla conferenza IAI-CIDOB su "Migration and Mobility in Post-Crisis Europe", Barcellona, 6 maggio 2014.
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Dati bibliografici
Roma, Istituto affari internazionali, giugno 2014, 26 p. -
In:
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Numero
9
1. Introduction
2. The Experience of Relating: Inclusive European Citizenship, Open Societies
3. Civic Integration and Migration in Pre- and Post-Crisis Europe
4. The Continuity of EU Citizenship Status
5. Closing Gaps, Enhancing Protection in an Integrated Europe
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Tema
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