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Osservatorio sulla Difesa Europea, dicembre 2011

12/12/2011

PRIMO PIANO : 12 DICEMBRE
IL CONSIGLIO APPROVA IL CONCEPT PER LA NUOVA MISSIONE UE NEL CORNO D’AFRICA

Il Consiglio Europeo ha approvato il “Crisis Managment Concept” per la nuova missione Regional Maritime Capacity Building (RMCB) a sostegno degli Stati nel Corno d’Africa e dell’Oceano Indiano Occidentale, dando così il via alla fase di pianificazione delle operazioni. La missione è volta a rafforzare la capacità di Gibuti, Kenya, Tanzania, Mozambico, Seychelles, Mauritius, Yemen e Somalia, in particolare per quest’ultima le regioni di Puntland, Somaliland e Galmudug, di controllare le proprie acque territoriali e combattere la pirateria. Si tratta di una missione civile inquadrata nella Politica Comune di Sicurezza e Difesa (PCSD) dell’Unione Europea ed avrà un primo mandato di durata biennale. Dopo il primo anno di attività è prevista una valutazione strategica dei risultati raggiunti da RMCB. La missione comprenderà attività di addestramento della polizia costiera locale, nonché di magistrati in Somalia; assistenza tecnica, legale e operativa riguardo alla sicurezza marittima; fornitura degli equipaggiamenti necessari agli stati della regione. L’attività di addestramento si terrà nel centro regionale di Gibuti e in altri paesi coinvolti. Il lancio di RMCB è complementare alle missioni già attive EUNAVFOR Atalanta e EUTM Somalia, in linea con le Conclusioni sul Corno d’Africa adottate dal Consiglio Europeo del 14 novembre, e segue la nomina del nuovo rappresentate speciale dell’UE per la regione, Alexander Rondos, avvenuta l’8 dicembre.

1 DICEMBRE
L’UE RAFFORZA ULTERIORMENTE LE MISURE RESTRITTIVE CONTRO LA SIRIA

Il Consiglio Europeo ha deciso di rafforzare ulteriormente le misure restrittive contro la Siria. In particolare, è vietato a banche siriane stringere qualsiasi relazione bancaria con istituzioni europee o aprire nuove filiali nel territorio dell’UE; nessuno Stato membro dell’Unione può emanare nuovi prestiti allo Stato siriano; ogni esportazione di attrezzature e tecnologie destinate al settore petrolifero siriano è bandita, così come ogni partecipazione (in forma di investimenti, assistenza tecnica e finanziaria) alla costruzione di nuove centrali elettriche; è inoltre vietata agli Stati membri la stipula di nuovi impegni commerciali a lungo termine con la Siria; è vietata l’esportazione di software e materiale utilizzabile dal governo siriano per monitorare internet e telecomunicazioni; infine, 11 enti sono stati aggiunti alla lista di entità soggette al congelamento dei beni, insieme a 12 persone soggette anche al divieto di ingresso nel territorio dell’UE.

2 DICEMBRE
SERBIA E KOSOVO FIRMANO UN ACCORDO PER LA GESTIONE DELLE FRONTIERE

Serbia e Kosovo hanno firmato un accordo per la gestione integrata dei punti di frontiera, grazie anche all’intermediazione della missione EULEX Kosovo. Lo scopo dell’accordo è quello di mettere in sicurezza i confini, spesso teatro di scontri tra i soldati della missione NATO KFOR e cittadini serbi che non riconoscono lo Stato del Kosovo. L’accordo porterà anche ad una diminuzione progressiva della presenza della KFOR a favore del personale di EULEX. Il governo serbo ha precisato che la firma dell’accordo non modifica la propria posizione in merito al riconoscimento dello stato del Kosovo, sebbene l’intesa segni un progresso importante nelle relazioni tra i governi di Pristina e Belgrado.

9 DICEMBRE
LA CROAZIA FIRMA IL TRATTATO DI ADESIONE ALL’UNIONE EUROPEA

Con la firma del trattato di adesione della Croazia all’Unione Europea, il 9 dicembre si è chiuso ufficialmente il lungo percorso che porterà il Paese a diventare ufficialmente il 28° Stato membro dell’UE a partire da luglio 2013. Nel frattempo la Croazia ottiene lo status di osservatore e quindi il diritto di partecipare come tale ai lavori dell’Unione. I negoziati, iniziati nel 2005, sono stati conclusi lo scorso 30 giugno. L’ingresso del paese balcanico nell’UE rappresenta un passo importante verso la stabilizzazione dei Balcani occidentali.

13-15 DICEMBRE
NUOVA ESERCITAZIONE NATO SULLA CYBER DEFENCE

La NATO ha eseguito l’esercitazione Cyber Coalition 2011 Exercise con lo scopo di verificare le capacità di cyber defence da parte degli Stati membri. Il test consisteva in un attacco cibernetico simulato, con le nazioni partecipanti chiamate a gestire una crisi fittizia. Circa 100 specialisti hanno preso parte alla simulazione sia dai Quartieri Generali di Mons e Bruxelles che da postazioni nazionali. Il numero delle nazioni partecipanti, 23 Stati membri e 6 nazioni partner, dimostra l’aumento dell’attenzione verso questo tipo di minacce. L’UE ha partecipato alla simulazione con il ruolo di osservatore. L’esercitazione segue l’adozione da parte della NATO di una specifica Policy on Cyber Defence a giugno 2011.