Osservatorio sulla Difesa Europea, ottobre 2001
11-12 Ottobre 2001
Incontro informale Ministri Difesa Ue – Pesd
I Ministri della Difesa dell’Unione si sono incontrati per discutere le proposte della presidenza belga e preparare la conferenza sulle capacità che di terrà il 19-20 novembre.
Il Presidente del Comitato Militare ha presentato un documento sullo stato attuale delle capacità militari, evidenziando le carenze in vari settori, fra cui il comando e controllo, i trasporti, il munizionamento di precisione e la logistica.
L’Olanda ha proposto un piano di lavoro per lo sviluppo delle capacità mancanti, in modo da dichiarare operativa la forza al vertice di Laeken in dicembre.
L’Alto Rappresentate Solana ha sostenuto la necessità di sviluppare lo scambio di informazioni per la lotta al terrorismo e di dotarsi di un meccanismo permanente di controllo sullo sviluppo della Pesd.
Le presidenza belga ha ribadito le proprie priorità in tema di divulgazione dell’informazione, sanità militare e istituzione di un Libro Bianco della difesa europea.
I Ministri hanno concordato la necessità di accelerare il processo di integrazione anche in seguito ai recenti atti terroristici.
Si è confermata la volontà di giungere all’istituzione di riunioni formali fra i Ministri della Difesa, nell’ambito di un apposito Consiglio, separato da quello che riunisce i Ministri degli Esteri.
L’incontro fra i Ministri della Difesa, tenutosi un mese dopo gli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti e a poco più di un mese dalla seconda conferenza sulle capacità militari dell’Ue, rappresenta un punto di situazione importante per l’evoluzione della Pesd.
Sembra probabile che, a seguito degli attentati dell’11 settembre e dell’impegno americano in Afghanistan, gli alleati europei siano chiamati a svolgere un ruolo sempre maggiore nelle missioni di supporto alla pace in aree vicine.
Il dibattito sul terrorismo potrebbe anche culminare nell’inclusione della lotta ad esso fra gli obiettivi della Pesd, come suggerito anche dal premier spagnolo Aznar.
Il cammino verso la preparazione della forza di intervento rapido procede e nell’attuale contesto internazionale potrebbe acquisire un significato ancora più rilevante di prima.
Tutto ciò avrà un duplice effetto sulle politiche e sui bilanci nazionali: vi sarà un riposizionamento delle priorità ma anche una ulteriore pressione per ottenere nuove risorse dedicate alle politiche di sicurezza.
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Dati bibliografici
Roma, Istituto affari internazionali, 2001 -
Numero
01/10