Osservatorio sulla Difesa europea, ottobre 2015
Primo piano: 1 ottobre
Gilmore inviato Ue per il processo di pace in Colombia
L’Alto rappresentante dell’Unione, Federica Mogherini, ha nominato il già vice primo ministro irlandese Eamon Gilmore inviato Ue per il processo di pace in Colombia. Gilmore potrà contare sulla sua esperienza nel processo di pace in Irlanda del Nord per svolgere le proprie funzioni. Il nuovo inviato dell’Ue dovrà interagire con tutte le parti del conflitto, facilitare la coordinazione tra l’azione dell’Ue e le iniziative del processo di pace, e contribuire all’implementazione di futuri accordi di pace, in cooperazione con altri attori regionali e internazionali.
1 ottobre
Burundi: nuove sanzioni Ue
L’aumento della violenza in Burundi, risultato della crisi politica in cui versa il paese africano dallo scorso aprile, ha spinto il Consiglio dell’Ue ad adottare misure restrittive (divieto di viaggio e congelamento dei beni) per quattro individui, accusati di minare la democrazia ed ostacolare il raggiungimento di una soluzione politica della crisi. Le misure sono parte dell’azione europea a sostegno degli sforzi della comunità internazionale, in particolare quelli della Comunità dell’Africa dell’Est e dell’Unione africana, per risolvere la crisi in Burundi.
8 ottobre
Munizioni di precisione: più cooperazione multinazionale
Belgio e Olanda si sono aggiunti alla lista dei paesi Nato firmatari della lettera di intenti di un progetto che, nell’ambito dell’iniziativa Smart Defence, intende favorire la cooperazione multinazionale in materia di munizioni di precisione. Scopo del progetto, nato su iniziativa danese nel settembre 2014 a margine della conferenza dell’Allenza in Galles, è permettere agli alleati di affrontare in maniera più efficiente tutti gli aspetti riguardanti il munizionamento di precisione aria-terra, tra cui i processi di acquisizione e la gestione delle scorte.
8 ottobre
Consiglio Ue: nuovi fondi per la crisi dei rifugiati
Il Consiglio dell’Ue ha approvato lo stanziamento di nuovi fondi dal bilancio europeo per affrontare la crisi dei rifugiati. In particolare, sono previsti: 300 milioni di euro per lo strumento europeo di vicinato al fine di fornire assistenza ai paesi terzi che ospitano rifugiati provenienti dalla Siria; 100 milioni di euro per gli aiuti di emergenza, finanziati attraverso il Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami) e il Fondo sicurezza interna (Fsi); e 55,7 milioni di euro in aiuti umanitari. È previsto inoltre un aumento (120 unità) del personale delle tre agenzie dell'Ue che operano nei settori legati alla migrazione: Frontex, l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) ed Europol. Il Consiglio ha inoltre approvato una proposta della Commissione intesa a trasferire nuovi fondi per i bisogni più urgenti della popolazione in Siria e degli sfollati in Iraq e nei paesi interessati dal flusso di rifugiati (Turchia, Libano, Giordania e Balcani occidentali).
12 ottobre
Nato e Repubblica Ceca: nuova intesa sulla cyber
Un nuovo memorandum d’intesa è stato firmato da Nato e Repubblica Ceca per migliorare la cooperazione nel settore della difesa cibernetica. Il memorandum, approvato dai ministri degli Esteri della Nato a giugno, rientra nella più ampia politica della Nato sulla difesa cibernetica e riguarda non solo lo scambio di informazioni, ma anche l’assistenza dell’Alleanza per esercitazioni e training.
15 ottobre
Cooperazione Ue-Turchia sui rifugiati
Unione europea e Turchia hanno deciso di unire gli sforzi per affrontare le comuni sfide poste dalla crisi in Siria, che ha generato flussi migratori verso l’Europa senza precedenti. Hanno quindi firmato a Bruxelles un Piano d’azione che prevede una serie di misure principalmente su due fronti: sostegno ai siriani sotto protezione temporanea e alle comunità turche ospitanti, e rafforzamento della cooperazione per prevenire i flussi migratori illegali. L’Ue si impegna in particolare a fornire nuovi fondi a sostegno dell’impegno turco nell’accogliere i rifugiati siriani. Turchia e istituzioni europee procederanno a una valutazione congiunta per stabilire le priorità di azione. Da parte sua la Turchia si impegna a migliorare l’applicazione della propria legislazione sugli stranieri e la protezione internazionale, a registrare i migranti in entrata e a facilitarne l’accesso ai servizi pubblici essenziali, come sanità ed istruzione. Riguardo alla migrazione illegale, la cooperazione Ue-Turchia mira a sostenere le autorità turche nella lotta al fenomeno, nonché a migliorare e velocizzare le procedure di rimpatrio dei migranti irregolari.
18 ottobre
Accordo sul nucleare iraniano: verso la fine delle sanzioni
Il Consiglio dell’Ue ha compiuto un nuovo passo avanti verso la fine di tutte le sanzioni economiche e finanziarie verso l’Iran, adottando tutti gli atti giuridici necessari per la loro revoca, come previsto nel piano d'azione congiunto globale (Pacg) concordato a Vienna il 14 luglio. Tali atti avranno effetto a partire dalla “data di attuazione” delle misure che l’Iran deve realizzare in materia di nucleare, sotto il controllo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).
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Dati bibliografici
Roma, Istituto affari internazionali, 2015, 2 p. -
Numero
15/10