Proiettare stabilità nel vicinato a sud della Nato
Dopo la primavera araba il collasso dell’ordine regionale ha trasformato il Mediterraneo in un bacino di permanente instabilità, con esiti negativi per il fragile equilibrio tra sicurezza interna e esterna degli alleati. All’instabilità nel vicinato meridionale dell’Alleanza sono infatti collegate sia la minaccia terroristica sia la crisi dei flussi migratori verso l’Europa. La Nato è già impegnata in diversi modi nel suo vicinato meridionale: si vedano le attività di capacity building con partner quali Giordania o Tunisia, l’operazione Sea Guardian per la sicurezza marittima nel Mediterraneo, lanciata nel novembre 2016, e la recente creazione all’interno dell’Allied Joint Force Command (Jfc) di Napoli di un “hub” per coordinare le attività di intelligence, antiterrorismo e capacity building nel vicinato meridionale. In questo contesto, un passo in avanti consisterebbe nell’impiegare tutte le potenzialità della Nato in quanto alleanza politica e militare al fine di fronteggiare due grandi fattori di instabilità tra loro fortemente connessi: lo scontro tra potenze regionali che, apertamente o meno, ricorrono sempre più alla forza per proteggere i propri interessi ed estendere la propria influenza, e l’assenza in alcuni Paesi di un reale controllo da parte dello Stato, causata da guerre civili e/o dal collasso dello Stato (ad esempio in Siria, Libia e Yemen).
Traduzione in italiano di “Projecting Stability in NATO’s Southern Neighbourhood”, pubblicato dal NATO Defense College nella collana NDC Conference Reports (n. 3/2017, luglio 2017). La pubblicazione nasce dal dibattito che si è svolto durante la conferenza internazionale “La Nato e le crisi a sud dell’Europa: Proiettare stabilità nel vicinato meridionale della NATO”, Roma, 14 marzo 2017.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, luglio 2017, 20 p. -
In:
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Numero
17|14
1. La Nato e il suo vicinato meridionale: tra consenso e coerenza
2. Scenari d’instabilità nel Medio Oriente e in Nord Africa
2.1 Il deterioramento della situazione nella regione e il ruolo degli attori principali
2.2 Il fenomeno della radicalizzazione e dei “returnees”
3. Quale ruolo Nato per proiettare stabilità nel vicinato meridionale?
3.1 L’attuale ruolo dell’Alleanza: un insieme di attività diverse e limitate
3.2 Elementi per una riflessione strategica Nato sulla proiezione di stabilità
3.3 Le capacità e gli aspetti industriali dell’azione alleata nella regione
Conclusioni: sfide di lungo termine, questioni aperte
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