Pros and Cons of Proactive Political Leadership: A Review of the Legacy of the "Last Chance" Commission
Jean-Claude Juncker ha definito il suo approccio alla presidenza della Commissione europea come politico piuttosto che tecnocratico. Una delle sue maggiori ambizioni era ripristinare un rapporto di fiducia tra l’Ue e i suoi cittadini, e a suo avviso ciò richiede una Commissione forte e proattiva. Ha lavorato per riaffermare la Commissione come motore politico, adattando le strutture esistenti affinché portino avanti iniziative politiche chiave. In diverse occasioni questo approccio si è però rivelato meno che efficace, in quanto Juncker ha provocato l’ostilità dei partner, ridotto il capitale politico della Commissione e lasciato al suo successore un lavoro incompiuto su questioni chiave e urgenti.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, ottobre 2019, 21 p. -
In:
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Numero
19|18 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-110-0
Introduction
1. Bending institutional path dependency
1.1 An unreserved politically driven leadership
1.2 Seeking cohesion over diplomacy
1.3 A role-maker rather than a role-taker
2. The jeopardies of partisan political leadership
2.1 Putting the Commission’s political capital at risk
2.2 Forming deadlocks for the future: The unfinished business of the MFF
2.3 EU cohesion at stake: The unequal defence of European values
Conclusion
References