The Russian Economy Is Muddling Through the Sanctions War
La campagna transatlantica di sanzioni contro la Russia a seguito dell’aggressione all’Ucraina non ha precedenti per dimensioni e portata, coinvolgendo non solo dozzine di stati democratici ma anche molti attori non statali. Impone dei limiti notevoli e dei costi aggiuntivi al funzionamento dell’economia russa, che è destinata a impegnarsi in profonde ristrutturazioni con conseguenze di vasta portata per i processi di produzione e consumo. L’attuale apprezzamento del rublo e il rallentamento dell’inflazione non sono segnali di miglioramento bensì gli effetti diretti delle misure di stabilizzazione già intraprese e, difatti, non lasciano presagire niente di buono per un futuro sviluppo economico. Quest’estate hanno iniziato a emergere numerosi problemi e le valutazioni ottimistiche fatte in base alla iniziale resilienza dell’economia russa sembrano premature. Al momento la Russia non dispone di un piano strategico per ristrutturare l’economia nelle nuove condizioni. Il futuro corso degli eventi dipenderà da se il settore privato guiderà questa ristrutturazione con perdite minime o se il governo imporrà la sua prospettiva, allontanandosi sempre più da un equilibrio economico.
Paper prodotto nell'ambito del progetto “L’impegno selettivo dell’Ue con la Russia”.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, luglio 2022, 7 p. -
In:
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Numero
22|20 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-259-6
1. The novelty of the Russia sanctions
2. Is the Russian economy super-resilient?
3. Government policy matters
4. Two scenarios
Conclusion
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