Schengen under Pressure: Differentiation or Disintegration?
Lo spazio Schengen rappresenta un esempio da manuale di differenziazione nell’Unione europea. Non tutti gli Stati membri dell’Ue fanno parte di Schengen mentre altri beneficiano di una clausola di esenzione. Al tempo stesso lo spazio comune di libera circolazione comprende anche diversi Stati non Ue. Oltre alla diversa partecipazione al sistema Schengen, la differenziazione può essere osservata anche nelle regole interne che lo governano. Queste regole, e in particolare la possibilità di reintrodurre i controlli alle frontiere interne, offrono agli Stati un’opzione di sicurezza per poter tornare ai confini nazionali in situazioni di forte pressione. Come sostiene lo studio, parte della forza di Schengen sta nei suoi meccanismi di integrazione differenziata e nella flessibilità da loro offerta, che permettono soluzioni comuni a problemi transfrontalieri condivisi in un’area molto sensibile alla sovranità. A questa flessibilità sono però associati anche dei rischi. Come evidenziano nelle recenti crisi, un uso eccessivo della flessibilità del sistema rischia di portare alla frammentazione tra stati o a situazioni in cui dei controlli temporanei diventano semipermanenti. In questo contesto lo studio suggerisce tre raccomandazioni: (i) rafforzare i meccanismi di coordinamento, (ii) rafforzare le regole comuni sulla reintroduzione dei controlli interni e (iii) promuovere un maggiore uso delle competenze di controllo e coordinamento della Commissione.
-
Dati bibliografici
Roma, IAI, settembre 2020, 21 p. -
In:
-
Numero
Policy Paper 7
Executive summary
Introduction
1. The causes and nature of differentiated integration
2. Schengen under pressure – Overstretching flexibility
2.1 The Franco-Italian affair
2.2 Migration governance crisis of 2015–2016
2.3 The COVID-19 pandemic
3. Differentiation or disintegration? Concluding thoughts and recommendations
References