So Close Yet So Far Apart. Facilitating Dialogue and Cooperation across the Persian Gulf
Gli stati che si affacciano sul Golfo Persico si ritrovano spesso ai ferri corti, nonostante i popoli che vi vivono intorno condividano storia e tratti culturali. Tutti i tentativi di creare un quadro di sicurezza regionale inclusivo e completo continuano a soffrire per radicate rivalità e sospetti. È necessario quindi guardare oltre i formali canali e metodi volti a creare la distensione. In questo studio gli autori si rifanno ai processi e ai metodi impiegati in quelle che alla fine sono diventate l’Osce e l’Asean. Sostengono che lo sforzo per facilitare una distensione nella regione richiede un approccio più ampio e più dal basso verso l’alto per promuovere la fiducia reciproca. Tali progetti “track 2” beneficiano anche di una più approfondita comprensione concettuale della pace e della sicurezza. In breve, pensando in termini di sicurezza umana, si considerano altri aspetti essenziali delle condizioni di vita e della dignità delle popolazioni della regione quando si progetta un'architettura di sicurezza regionale. Ciò è a sua volta necessario per il successo a lungo termine di un tale progetto.
Studio realizzato nell'ambito del progetto FEPS-IAI “Verso una nuova architettura di sicurezza in Medio Oriente”, ottobre 2020.
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Dati bibliografici
Roma, IAI, ottobre 2020, 16 p. -
In:
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Numero
20|29 -
ISBN/ISSN/DOI:
978-88-9368-150-6
Introduction: Going beyond hard security
1. The Persian Gulf: When is a good time for peace?
2. Conceptualising security and peace
3. Dialogue from below as a first step
4. Precedents and the process of developing security
Conclusion and recommendations
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Ricerca20/02/2020
Verso una nuova architettura di sicurezza in Medio Oriente
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