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Transatlantic Security from the Sahel to the Horn of Africa

03/04/2014

Mentre la cosiddetta primavera araba è scivolata nell'incertezza politica, in una insicurezza permanente e nei conflitti civili, l'iniziale entusiasmo di Europa e Stati Uniti per le proteste anti-autoritarie è stato sostituito da una crescente preoccupazione per i nuovi rischi ai quali potrebbe essere esposto l'Occidente a seguito dei tumulti rivoluzionari in Nord Africa. Questa convinzione si è consolidata a partire da una constatazione: gli eventi - la cui origine è nei paesi arabi del Mediterraneo ma che poi interessano il Sahel - sono arrivati al punto da influire sulla sicurezza e gli interessi dell'Occidente, tanto da giustificarne un intervento (anche militare, come attesta l'operazione della Francia in Mali). L'impegno dell'Ue e degli Stati Uniti nella lotta alla pirateria al largo del Corno d'Africa ha già evidenziato come gli interessi di sicurezza di questi due attori siano legati ai conflitti di lungo periodo nell'Africa sub-sahariana. La nuova centralità acquisita dal Sahel dopo le rivolte arabe - in particolare dopo la guerra civile in Libia - ha però trasformato e amplificato questo legame. Il fulcro della sicurezza europea sembra oscillare verso l'Africa, ricomprendendo gran parte del continente fino ad arrivare ai paesi della sponda sud del Mediterraneo. Dal Mali all'Algeria, la recrudescenza della minaccia del terrorismo può spingere gli Stati Uniti a concentrarsi sull'Africa, e rendere così necessaria una nuova riflessione su come sia possibile per Unione europea e Stati Uniti rafforzare la propria cooperazione e quella con gli attori regionali.

Versione rivista e aggiornata dei paper presentati alla sesta edizione del Transatlantic Security Symposium, tenutosi a Roma il 2 dicembre 2013

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