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Walking the Strategic Talk. A Progressive EU Foreign Policy Agenda for the Future

07/05/2019

Per anni i cambiamenti al di fuori dall’Ue hanno superato per velocità e ampiezza le iniziative volte a migliorare e rafforzare la capacità dell’Ue di rispondere efficacemente ai fattori e agli attori che ne influenzano i principi e gli interessi. Troppo spesso l’azione esterna dell’Ue si è rivelata priva di coraggio, frammentaria e fuori sincrono rispetto alle realtà cui l’Europa si trovava di fronte. La presentazione della Strategia globale dell’Ue nel 2016 da parte di Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione, ha rappresentato uno sforzo straordinariamente significativo per rimediare a questo problema. Oggi, dopo tre anni di attuazione della strategia e in vista del rinnovo istituzionale dell’Ue del 2019, se si valutano i risultati dell’azione esterna dell’Ue influenzata dalla Strategia globale diventa sempre più chiaro in quali aree si sono registrati sostanziali progressi e quelle invece deludenti. Guardando al prossimo salto di qualità che l’Unione deve fare per rispondere a un mondo che è diventato più tumultuoso, questo nuovo rapporto FEPS-IAI riprende e amplia i risultati di un progetto di ricerca durato un anno per offrire alcuni spunti in tre aree chiave: (1) delineare alcune delle tendenze critiche di insicurezza che hanno influito negativamente sulla capacità dell’Ue di manovrare attraverso realtà emergenti caratterizzate da minacce diversificate e molteplici conflitti, sia all’interno che fuori dai confini europei; (2) valutare in breve alcuni dei maggiori risultati e limiti della Strategia globale dell’Ue nel promuovere un’Europa che in politica estera si fa valere, parla e agisce tutta insieme; e (3) offrire raccomandazioni concrete in dieci aree critiche in cui l’Unione deve seguire il discorso strategico che informa la Strategia globale con maggiore audacia e unità e in una direzione più progressista.

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